Pio e Amedeo, Enock Barwuah: “Quello che stanno facendo è molto grave, ne.ro è un termine da abolire"

Enock Barwuah ha risposto a Pio e Amedeo rispetto all'importanza di saper usare le parole, reputando grave quanto fatto dai due comici venerdì sera su Canale 5.

Enock Barwuah risponde a Pio e Amedeo sullo sdoganamento di certe parole ammettendo di essersi sentito ferito dall'intervento del duo comico. Dalle colonne di Fanpage l'ex gieffino ha detto la sua diffusamente rispetto a quanto andato in onda venerdì scorso su Canale 5, proprio quella rete che aveva squalificato Fausto Leali dal Grande Fratello Vip 5 per la "n-word".

L'ultima puntata di Felicissima sera si è conclusa sabato sera con il tentativo di sdoganamento di Pio e Amedo di parole come fr..io e ne.ro, perché secondo i due comici pugliesi "la cattiveria non è mai nella lingua, ma nelle intenzioni". Sono stati numerosi i personaggi pubblici e gli utenti dei social a schierarsi contro il loro siparietto, una delle poche eccezioni è stata Alessia Marcuzzi che su Twitter ha sostenuto Pio e Amedeo perché di non ci ha visto nulla di marcio.

Contro i due protagonisti di Emigratis oggi si è schierato anche Enock Barwuah nel corso di un'intervista a Fanpage: "le parole contano quanto le intenzioni. Il termine 'ne.ro' ha un solo significato. Non puoi fare un complimento insultando una persona. È una parola dispregiativa, stai dicendo a una persona che è sporca", ha detto il fratello di Mario Balotelli che durante Il Grande Fratello Vip 5 fu chiamato ne.ro da Fausto Leali che per questo motivo fu squalificato dal reality.

Enock Barwuah, riferendosi al discorso di Pio e Amedeo, ha detto "Se ho confidenza con un amico e a questa persona sta bene che io lo chiami "ne.ro", non vuol dire che tutti debbano accettarlo. Ognuno ha una storia o ricordi spiacevoli legati proprio a questo termine. È una parola grave. Ma quello che mi spaventa di più è che in televisione sia stato consentito a due persone, miei amici tra l'altro, di parlarne in questi termini. Che cosa vogliamo fare, creare una generazione che si senta libera di andare in giro per strada a utilizzare certi termini? Non ho intenzione di far rivivere a mia figlia quello che ho passato io quando andavo in giro e mi chiamavano 'ne.ro di mer.a.'. È un termine da abolire, esattamente come la parola 'fro.io'. Poi se sei con un tuo amico in un contesto privato e ti sta bene che ti chiami 'fro.io', è un'altra cosa".

A Enock Barwuah viene chiesto se, secondo il suo parere, dopo il monologo di Pio e Amedeo alcune persone si sentiranno autorizzate ea usare quei termini, la risposta dell'ex calciatore è perentoria: "certo, è chiaro. Ne ho viste e sentite tantissime di persone che di fronte al monologo di Pio e Amedeo hanno commentato 'Finalmente persone che hanno il coraggio di dire la verità'. Ma finalmente cosa? Facci caso: non lo ha scritto nessun nero e nessun gay".

Enock Barwuah non ha sentito Pio e Amedeo dopo il monologo "Non li ho sentiti perché ci sono rimasto male. E se anche gli avessi scritto, non sarebbe cambiato nulla. Un anno fa eravamo nelle piazze per combattere il razzismo con il Black Live Matter. Meno di un anno dopo siamo qua a dire che dire 'ne.ro' è normale [...] In America nessuno si sarebbe mai permesso di fare un discorso del genere. È una cosa molto grave quella che stanno facendo, è autorizzare le persone a utilizzare certi termini. Ma stiamo scherzando? Spiani la strada a una sorta di 'liberi tutti' e non va bene [...] Pio e Amedeo hanno sbagliato l'argomento sul quale fare ironia. Da piccolo sono stato picchiato da quelli che mi chiamavano 'ne.ro'. Su questo tema non c'è nulla da scherzare".