The life and death of Peter Sellers a Cannes, il regista del film dedicato al grande attore inglese, Stephen Hopkins parla del suo film, ma soprattutto di Sellers: ""fu tanti uomini insieme. Fu adulto responsabile e bambino genio. Un crudele generoso, tanto comico quanto tragico" e ricorda che l'attore di Hollywood Party in Gran Bretagna era famoso quanto uno dei Beatles.
Accanto ad Hopkins, le protagoniste del film: Charlize Theron nel ruolo di una delle mogli di Sellers, l'attrice svedese Britt Ekland che, fra l'altro, in questi giorni ha contestato l'interpretazione della vincitrice del premio Oscar per Monster, poi Emily Watson nel ruolo di Anne, un'altra moglie dell'attore, l'italiana Sonia Aquino nel ruolo di Sophia Loren , ed ovviamente Geoffrey Rush nel ruolo di Peter Sellers.
Hopkins voleva Rush sin dall'inizio, ed ha faticato non poco per convincerlo ad accettare il ruolo: "Mi serviva qualcuno che con Sellers condividesse le esperienze di uomo e di attore, che con lui avesse delle similitudini'', ma Rush aveva paura di interpretare un personaggio così trasformista, poi si è lasciato convincere, ma del suo ruolo, scherzando dice "Sellers era più grasso e basso di me, e poi aveva anche più peli". L'attrice Emily Watson, invece ha cercato di restare fedele al suo personaggio di Anne, avendo avuto la possibilità di conoscerla di persona: "Del loro amore proprio lei mi disse: piangevo molto ma ridevo anche tanto''.
Sellers secondo Hopkins riusciva a farsi conoscere solo attraverso i suoi film, e dei tantissimi libri scritti su di lui, nessuno si avvicina davvero alla realtà, ed allora il regista ha scelto di fare un film anticonvenzionale, non un documentario ma a suo dire "Un lavoro fantastico e metaforico su un uomo che molti definivano "in equilibrio su uno spillo", sospeso tra l'adolescenza e la maturità", Hopkinspoi ha ricordato ancora Sellers definendolo non una figura storica, ma "un personaggio drammatico, capace di prendere coscienza di sè solamente attraverso le persone che lo circondano: sua madre, la moglie, i figli. Come regista ha sempre cercato di rendere un film la sua stessa vita. Per lui il mondo era troppo difficile e la finzione forse lo rendeva più bello. Peter è in un certo senso la sintesi delle problematiche di tutti gli esseri umani: famoso ma pieno di frustrazioni, talentuoso e infelicissimo".