Sembravano i vincitori annunciati degli Oscar 2019 e in qualche modo lo sono stati: Roma e il regista Alfonso Cuarón si sono portati a casa ben 3 premi per la miglior fotografia, la miglior regia e il miglior film straniero.
La ciliegina sulla torta è mancata - è stato Green Book ad aggiudicarsi il premio Oscar come miglior film - ma il regista messicano Alfonso Cuarón è contentissimo già così e, salito sul palco per la terza volta nella stessa serata a ritirare l'Oscar 2019 per la miglior regia, ha esclamato rivolto al pubblico: "Grazie mille. Essere qui è un'emozione che non invecchia mai". Nel complesso il suo film drammatico in bianco e nero (trovate qui la nostra recensione di Roma) ha ottenuto ben 10 candidature durante quest'edizione degli Academy Awards, tra cui quella nella categoria miglior sceneggiatura originale, migliore attrice protagonista per l'esordiente Yalitza Aparicio e migliore attrice non protagonista per Marina de Tavira.
Roma è un film semi-autobiografico per Cuarón che ha raccontato la storia di Cleo per rendere omaggio alla governante che l'ha aiutato a crescere, negli anni '70, a Città del Messico. "Voglio ringraziare l'Academy per aver assegnato questo riconoscimento a un film incentrato su una donna indigena" ha dichiarato Cuarón stringendo tra le mani il premio come miglior regista. "Nel mondo ci sono attualmente 70 milioni di lavoratori domestici senza diritti riconosciuti. Personaggi d questo tipo sono stati storicamente relegati in secondo piano anche al cinema. Come artisti abbiamo un compito ed è guardare dove altri non vedono. Questa responsabilità diventa molto più importante nei momenti in cui qualcuno ci incoraggia a distogliere lo sguardo dalla realtà". Come ci si aspettava, dunque, Alfonso Cuarón ha mantenuto la sua posizione molto chiara anche in termini politici, anche da uno dei palchi più glamour del mondo. Poco prima, accettando l'Oscar 2019 per il miglior film straniero, lo stesso regista aveva dichiarato: "Sono cresciuto vedendo film stranieri, ho imparato così tanto da loro e mi hanno ispirato. Film come Quarto Potere, Lo squalo, Rashomon, Il Padrino, Fino all'ultimo respiro. Credo che i film nominati di stasera provino che siamo tutti parte dello stesso oceano".
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Alfonso Cuarón, che è il quinto regista messicano in 6 anni a vincere il premio per il miglior film straniero, è tornato sul palco degli Oscar 5 anni dopo essersi aggiudicato la statuetta per la regia con Gravity. Nelle categorie in cui ha concorso ha battuto rispettivamente Pawel Pawlikowski per Cold War, Adam McKay per Vice, Yorgos Lanthimos per La Favorita e Spike Lee per BlacKkKlansman come regista, Cold War, La favorita, Opera senza autore e A Star is Born per la migliore fotografia e di nuovo Opera senza autore, Un affare di famiglia, Capernaum e Cold War nella categoria miglior film straniero.