Come noto, Oppenheimer alternerà delle sequenze girate in bianco e nero a quelle a colori e in una recente intervista Christopher Nolan ha spiegato il motivo dietro questa particolare scelta visiva.
Parlando con Total Film, Nolan ha descritto l'uso del colore in Oppenheimer come qualcosa di legato alla soggettività del personaggio del titolo. "Ho scritto la sceneggiatura in prima persona, cosa che non avevo mai fatto prima. Non so se qualcuno l'abbia mai fatto, o se sia una cosa che la gente fa o meno", ha spiegato il regista.
"Il film è diviso in oggettivo e soggettivo. Le scene a colori sono soggettive, quelle in bianco e nero sono oggettive. Ho scritto le scene a colori in prima persona. Quindi per l'attore che leggeva, in un certo senso, doveva essere piuttosto scoraggiante".
I fan di Nolan riconosceranno che si tratta dello stesso approccio adottato in Memento, il film cult di Nolan del 2000 che ha cementato il suo status di regista ossessionato dalla struttura e dalla forma.
Nolan aveva parlato di come il colore gli avesse permesso di separare la natura soggettiva e oggettiva delle informazioni in Memento: "Man mano che il film procede, le sequenze a colori diventano un po' meno intensamente soggettive", spiegò all'epoca. "Le scene in bianco e nero, invece, man mano che il film va avanti, diventano sempre meno oggettive. Cominciamo a entrare sempre di più nella sua testa mentre è in questa stanza di motel. E, in effetti, le scene in bianco e nero e quelle a colori si incontrano verso la fine del film".
Oppenheimer, che sarà il film più lungo di Nolan, debutterà nelle sale italiane il 23 agosto.