Noir In Festival 2019: a Jonathan Lethem il Raymond Chandler Award

Jonathan Lethem riceverà il 32° Raymond Chandler Award nel corso del Noir In Festival 2019.

Sarà assegnato a Jonathan Lethem il trentaduesimo Chandler Award, il premio alla carriera che accompagna da sempre il Noir In Festival. La sera del 7 dicembre, nella sala delle feste di Villa Olmo a Como Jonathan Lethem ritirerà la copia in argento del famoso doblone Brusher, motore primo della terza avventura di Philip Marlowe (The High Window, del 1947, in italiano La finestra sul vuoto).

Motherless Brooklyn
Motherless Brooklyn: una foto del film

Jonathan Lethem, newyorchese di Brooklyn, classe 1964, cresciuto in una comune e presto fuggito in California, è una delle voci più alte della letteratura contemporanea americana. Jonathan Lethem non è "uno scrittore di genere" ma è certamente uno degli scrittori che con maggiore consapevolezza, rispetto ed efficacia ha saputo giocare, entrandoci e uscendone a piacere, con i generi più diversi. In fondo, il suo esordio è un romanzo di fantascienza, certo avant-pop, ma fondamentalmente debitore al magistero di Philip K. Dick.

Da allora altre storie di fantascienza, romanzi e racconti, segneranno la sua carriera, alternati a grandi romanzi di melvilliana ponderosità, a graphic novels, persino a commedie erotico musicali. E a thriller, uno dei generi che hanno fatto grande la narrativa americana, come le ultime opere pubblicate, da Anatomia di un giocatore d'azzardo, del 2016 o il recentissimo Il detective selvaggio (2019), entrambi pubblicati in Italia da La nave di Teseo.

È di Jonathan Lethem anche il romanzo da cui è tratto il film che quest'anno aprirà la Festa del cinema di Roma, il 17 ottobre. Motherless Brooklyn è il titolo originale del romanzo e Motherless Brooklyn - I segreti di una città è il titolo del film diretto (e scritto, prodotto, interpretato) da Edward Norton.

Con il premio assegnato a Jonathan Lethem, il Chandler Award conferma la sua capacità di guardare oltre gli steccati e le specializzazioni e di concepire quel che ancora a ragione chiamiamo genere come un magazzino di suggestioni, di tecniche, di utensili a disposizione della fantasia, della ricchezza, della profondità irriducibilmente individuali di ogni scrittore. E al servizio del piacere di noi lettori.