Nicolas Cage: "Non amo essere definito un attore"

Nicolas Cage ha spiegato perché non ama essere definito un attore ripercorrendo le scelte fatte nella sua lunga e proficua carriera.

Nicolas Cage ha svelato i motivi per cui non ama essere definito attore e spiegando quale termine preferisce che venga usato per definirlo.
Il protagonista del film Pig, in una recente intervista rilasciata a Variety, ha parlato della propria carriera e delle scelte compiute nel corso degli anni.

Tra le pagine del magazine, Nicolas Cage ha dichiarato che non ama il termine 'attore': "Per me implica sempre 'Oh, è un grandioso attore, quindi è un bugiardo grandioso'. Quindi, con il rischio di sembrare un coglione pretenzioso, mi piace il termine 'thespian' perché significa che attingi al tuo cuore, che ti immegergi nella tua fantasia, o nei tuoi ricordi o nella tua immaginazione, e riporterai qualcosa per comunicare con il pubblico".

La star ha poi commentato il fatto che i ruoli che ha scelto alle volte vengono considerati "sopra le righe", sottolineando: "Quando me lo dicono, dico 'Spiegatemi dove è il limite e io dirò se sono sopra le righe oppure no'".
Cage ha spiegato che ha sempre cercato di andare contro le aspettative degli spettatori: "Mia zia Talia Shire è stata la prima a dirmi 'Naturalismo è uno stile'. Ed ero anche un grande sostenitore della sincronicità artistica e di ciò che si poteva fare con una forma d'arte e con un altro significato. Con la pittura, ad esempio, si può essere astratto, fotorealistico, impressionista, perché non fare lo stesso con le interpretazioni cinematografiche?".

Il premio Oscar ha spiegato: "Stanislavski ha detto che la cosa peggiore che possa fare un attore è imitare. Essere un po' un ribelle, volevo andare contro quella regola. Quindi ho provato con Cuore selvaggio, un approccio in stile Warhol al personaggio di Sailor Ripley. Nel film come Prisoners of the Ghost Land o Face/Off - Due facce di un assassino o Stress da vampiro stavo sperimentando qualcosa che chiamavo Western Kabuki. Liberandomi del naturalismo ed esprimendo un modo più ampio di realizzare una performance".

Parlando di Face/Off, inoltre, Nicolas Cage ha rivelato: "C'è stato un momento in cui penso di aver realmente lasciato il mio corpo, mi sono spaventato. 'Sto recitando o è reale?'. E posso vederlo quando guardo il film, quel momento, nei miei occhi".