Timothy Mucciante, un produttore cinematografico di Netflix che stava lavorando all'adattamento di Lucky, un libro autobiografico di Alice Sebold, autrice del bestseller Amabili resti, ha portato allo scagionamento di Anthony J. Broadwater, un 61enne che nel 1982 era stato condannato a 16 anni di carcere per stupro.
La Sebold aveva 18 anni quando fu aggredita e stuprata da uno sconosciuto in un parco pubblico: cinque mesi dopo aver denunciato il fatto identificò il suo stupratore e la polizia decise che il colpevole era proprio Broadwater, che all'epoca aveva appena vent'anni. Durante il processo la Sebold affermò che era stato lui a stuprarla e, su sua richiesta, l'uomo fu condannato al massimo della pena.
Nel suo memoir, intitolato Lucky, l'autrice ha parlato dettagliatamente dello stupro e del processo durante il quale Broadwater fu condannato. Lo scorso giugno, Mucciante, a causa del suo scetticismo, decise di non realizzare il film e assunse un investigatore privato per scoprire qualcosa di più sul caso.
In seguito fece ottenere agli avvocati David Hammond e Melissa Swartz i risultati di quest'indagine, convinto dell'innocenza di Broadwater. La richiesta di revisione era basata sul fatto che le uniche prove a carico di Broadwater erano la testimonianza della Sebold e i risultati di un'analisi dei peli pubici, che però fu realizzata con un metodo che oggi è considerato come inattendibile nel 90% dei casi.
Broadwater ha sempre sostenuto di essere innocente e dopo aver scontato la sua pena in carcere ha cercato cercato di far togliere il proprio nome dal registro nazionale dei criminali sessuali, in quanto trovare un lavoro per lui è sempre stato estremamente complicato. "Posso contare sulle dita le persone che mi hanno accolto in casa quando sono uscito dal carcere" ha dichiarato Broadwater durante un'intervista di NBC News. Ora il suo nome è stato rimosso dal registro dei criminali sessuali. La Sebold non ha ancora commentato pubblicamente il fatto che l'uomo sia stato scagionato.