Un annuncio che segna una partnership storica quello fatto oggi a Roma al Ministero della Cultura - una sede diventata così non solo politica, ma anche simbolica. Il Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) e Netflix hanno infatti annunciato la riapertura del Cinema Europa nella Capitale, grazie all'intervento unito della più antica scuola di cinema d'Europa e del più importante (e primo) servizio streaming al mondo.
Quando riapre lo storico Cinema Europa?

La storia della sala romana è intimamente legata a quella del cinema italiano. Proprio lì 120 anni fa - per la precisione il 20 settembre 1905 - fu proiettato per la prima volta pubblicamente il primo film di finzione realizzato in Italia, ovvero La presa di Roma di Filoteo Alberini.
Il Covid - come per molti esercenti italiani - è stato il fattore determinante che ha decretato la chiusura della storica sala: ora, dopo importanti lavori di ristrutturazione e riqualificazione, si punta alla riapertura in pompa magna. "Bisognerà calcolare un anno prima di vedere nuovamente attivo il cinema, dato che dobbiamo sottostare agli appalti pubblici" ha detto in conferenza Marcello Foti.
L'obiettivo? Farlo diventare lo spazio culturale, di formazione, di valorizzazione del patrimonio cinematografico del Centro Sperimentale di Cinematografia: la prima sala del CSC dentro la capitale e non solo dentro le mura della Fondazione.
Quanto spenderà Netflix?
L'occasione è stata anche il pretesto per festeggiare un doppio anniversario, che non a caso suggella la partnership. Nel 2025 infatti si celebrano i 90 anni del Centro Sperimentale di Cinematografia e i 10 anni dallo sbarco di Netflix in Italia.
Un modo, dunque, per festeggiare ma anche per unire due modalità di fruizione che sembrano a molti ancora assolutamente inconciliabili.
Quale sarà l'investimento iniziale della piattaforma di streaming per la riapertura del Cinema Europa? Oltre 4 milioni di euro da parte del colosso, per uno spazio culturale che diverrà di formazione per gli studenti con corsi e percorsi dedicati, oltre che far vedere i loro lavori ad un pubblico più ampio. Tutto senza alcun rientro economico da parte del Centro.
Ted Sarandos: "Per noi questo è molto di più di un investimento"

Per l'occasione era presente in persona anche il Co-CEO di Netflix Ted Sarandos: "È la quinta volta che vengo in Italia quest'anno ma quest'occasione è speciale dato che coincide col 10° anniversario della nostra piattaforma nel Belpaese. Lo abbiamo esplorato in lungo e in largo dalla Roma di 'Suburra' alla Torino d'epoca di 'Lidia Poët' fino alla Napoli di 'È stata la mano di Dio' e alla Sicilia del 'Gattopardo'. Puntiamo a coprire tutte le regioni italiane, già lo abbiamo fatto con 100 città e 1000 titoli dal 2015. L'impatto degli ultimi 4 anni ha fornito 5500 opportunità di lavoro e 1,1 miliardi di valore aggiunto sull'economia italiana".
Quella di stamattina a Roma resta però un'occasione assai speciale per il capo del colosso streaming: _"Per noi si tratta molto di più di un investimento economico, di una sponsorship e della ristrutturazione di un edificio. Significa offrire alla comunità creativa italiana un luogo dove riunirsi, condividere idee e imparare. È il nostro costante impegno verso l'industria audiovisiva locale e la nostra volontà di garantire che la magia del racconto per immagini italiano continui ad affascinare il pubblico per le generazioni a venire".
La neo-Presidente del CSC Gabriella Buontempo è intervenuta spiegando con quale spirito è stata accolta la collaborazione con Netflix: "Da 90 anni ci occupiamo di cinema ma abbiamo appena iniziato (ride, ndr). Abbiamo più di 70.000 titoli alla cineteca nazionale tra lunghi e corti da far vedere agli spettatori. Vogliamo creare un hub culturale strategico. Netflix ha ridefinito la distribuzione e fruizione dei prodotti cinematografici negli ultimi anni in tutto il mondo, quindi questa sinergia è un grande segnale verso il futuro. Puntiamo a formare i cineasti di domani".
Secondo gli intervenuti, compreso il Ministro della Cultura Alessandro Giuli (il suo messaggio video è stato proiettato in apertura) e Marcello Foti si tratta di "un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato con l'obiettivo di tornare ad essere un laboratorio di pensiero, rigenerazione urbana e culturale, arte che unisce e non divide".