Netflix e Amazon: Joe Biden attacca le grandi aziende sul tema fiscale

Joe Biden è tornato a puntare il dito contro le grandi aziende americane, tra cui Netflix e Amazon, riguardo il tema delle tasse: 'Sarebbe ora che paghino'.

Joe Biden, candidato democratico alla Casa Bianca, è tornato ad affrontare il tema fiscale accusando grandi aziende americane, come Amazon e Netflix, di non pagare la giusta quota di tasse. "Nessuna azienda che ricava miliardi di dollari di profitti dovrebbe pagare un'aliquota fiscale inferiore a vigili del fuoco e insegnanti", aveva già dichiarato Biden in precedenza.

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"Sia chiaro: gli americani laboriosi non dovrebbero pagare più di Amazon o Netflix. È ora che le grandi aziende paghino finalmente la loro giusta quota di tasse federali", si legge nel post condiviso su Twitter.

La dichiarazione è arrivata venerdì pomeriggio, durante una manifestazione in Minnesota, quando Biden ha ampliato la tesi secondo cui le aziende più ricche e più grandi avrebbero pagato "zero tasse" l'anno scorso. Amazon non ha risposto a tale esternazione del candidato democratico alla Casa Bianca, mentre un portavoce di Netflix ha citato il bilancio della società, affermando che "Netflix ha pagato regolarmente le tasse federali statunitensi nel 2019 e nel 2020 ci sarà un'aliquota fiscale significativamente più alta".

Tuttavia, ricordiamo che numerose persone che lavorano con e per Netflix, lo streamer co-diretto da Ted Sarandos, e per Amazon, il colosso di Jeff Bezos, sono grandi sostenitori della coppia Biden-Harris e del Partito Democratico in generale, per cui si pensa che Biden abbia voluto dimostrare che non ha paura di criticare anche i suoi "amici" oltre che i suoi "nemici".

Lo scontro sul tema fiscale tra Biden e Amazon è iniziato nell'estate del 2019, quando il politico dichiarò: "Non ho nulla contro Amazon, ma nessuna azienda che ricava miliardi di dollari di profitti dovrebbe pagare un'aliquota fiscale inferiore a vigili del fuoco e insegnanti. Dobbiamo premiare il lavoro, non solo la ricchezza". Il dibattito fiscale è divampato dopo che il presidente Donald Trump e i repubblicani hanno rielaborato il codice dell'imposta sulle società nel 2016, riducendo l'aliquota dal 35% al 21%.

Un'analisi elaborata lo scorso anno dall'Institute on Taxation and Economic Policy ha analizzato i documenti finanziari del 2018 delle più grandi società pubbliche del Paese e ha scoperto che dozzine di loro, tra cui Amazon e Netflix ma anche Starbucks, Chevron e l'azienda farmaceutica Eli Lilly sono stati in grado di "azzerare" le imposte federali sul reddito, pur avendo registrato profitti.