Dopo 170 episodi, l'anime di My Hero Academia chiude la sua corsa ma una frase nei titoli di coda suggerisce che la storia non sia conclusa. L'adattamento dell'ultimo capitolo del manga potrebbe essere ancora all'orizzonte.
Un finale che chiude (quasi) tutto
Dopo otto stagioni, quattro film e una lunga serie di OVA, l'adattamento animato di My Hero Academia sembra aver raggiunto il suo naturale punto di arrivo. L'episodio 170, significativamente intitolato come la serie stessa, compie un salto temporale di otto anni e fotografa un mondo che ha assorbito le conseguenze del conflitto finale.
Izuku Midoriya, esaurite le ultime scintille del One For All, non è più un eroe sul campo ma un insegnante, figura di passaggio che incarna l'eredità e la trasmissione del sapere alle nuove generazioni.
Il resto della Classe 1-A ha trovato il proprio posto in una società che, pur ferita, continua a credere negli eroi. Molti di loro sono diventati professionisti affermati e Lemillion ha conquistato il vertice della classifica, superando nomi storici come Mt. Lady e Kamui Woods. L'episodio si concede anche uno sguardo più ampio sul mondo post-bellico, mostrando come la guerra abbia lasciato cicatrici profonde, non solo nei personaggi ma nell'intero tessuto sociale.
Eppure, questa chiusura ordinata non riesce a dare lo stesso spazio a tutti gli archi narrativi. Alcuni personaggi restano sullo sfondo, altri sembrano sospesi, come se la loro storia fosse stata solo accennata. Più che una mancanza, questa sensazione di incompiutezza appare quasi come una scelta consapevole, una pausa più che un vero addio. Un modo per ricordare che My Hero Academia è sempre stato, prima di tutto, un racconto corale, difficile da racchiudere in un singolo epilogo.
Una frase, un capitolo mancante e un futuro ancora aperto
Il vero elemento destabilizzante arriva però durante i titoli di coda. Per un attimo compare la frase "La nostra storia continua", un messaggio breve ma sufficiente a ribaltare il senso di conclusione. Non si tratta di un dettaglio casuale, soprattutto considerando che l'anime non ha mai adattato il vero capitolo finale del manga, il numero 431.
Per mesi, il capitolo 430 - anch'esso intitolato My Hero Academia - è stato considerato il punto conclusivo della storia. Solo successivamente è arrivato il capitolo 431, una sorta di epilogo esteso che approfondisce il destino di Deku, di Ochaco e della Classe 1-A ormai adulta, offrendo uno sguardo più intimo e definitivo sul loro futuro. È proprio questo tassello mancante che rende plausibile un ritorno dell'anime, magari sotto forma di episodio speciale o conclusivo.
A rafforzare questa ipotesi c'è anche la presenza annunciata della serie a Jump Festa il 20 dicembre, un contesto tradizionalmente riservato a grandi annunci. In un panorama in cui My Hero Academia è stato consacrato come uno dei "nuovi Big Three" dello shōnen, accanto a Jujutsu Kaisen e Demon Slayer, sarebbe difficile immaginare una chiusura che ignori l'ultimo capitolo cartaceo.
Se la serie animata tornerà davvero per adattare il capitolo 431, non sarà una semplice appendice, ma un gesto di coerenza narrativa. Un ultimo sguardo, necessario, per accompagnare uno dei franchise più influenti degli ultimi anni verso un addio più consapevole. Perché, a volte, anche le storie che parlano di eroi hanno bisogno di un finale che sappia fermarsi, senza spegnersi del tutto.