Ferzan Ozpetek, durante la presentazione fuori concorso di Mine Vaganti presso la 70ª edizione della Berlinale, che ebbe luogo dall'11 al 21 febbraio del 2010, parlò della pellicola rivelando che, a suo modo di vedere, non è l'omosessualità il vero tema del film ma la famiglia.
A questo proposito Ozpetek, durante una conferenza stampa, all'epoca dichiarò: "Il tema non è l'omosessualità, ma il rapporto padri-figli, la difficoltà di conoscersi e di accettarsi. Lo sguardo è su una famiglia che conosco, parto sempre da esperienze personali. E' una famiglia di provincia, nel film è Lecce, ma potrebbe essere in qualunque paese del mondo".
"Forse perché nel tempo ho superato io stesso tanti inevitabili tabù e mi sento più libero di giocare sulla malinconia e sull'allegria dei gay." Continuò il regista. "Il mio non è un atteggiamento razzista, ho cercato di evitare eccessi tipo Il vizietto, è un film che amo, ma questa è tutta un'altra storia".
Riccardo Scamarcio, parlando dell'omosessualità del suo personaggio in Mine vaganti, durante la stessa intervista confessò: "Non ho pensato a come interpretare un omosessuale, mi sono preparato per Tommaso, un ragazzo che torna a casa, a Lecce, e dice alla famiglia che vuole fare lo scrittore e non occuparsi dell'azienda di famiglia. Che Tommaso sia gay per me non ha importanza, non giudico mai le persone dai loro gusti sessuali. La difficoltà di Tommaso è quella di chiunque, per qualunque ragione, si trova in un ambiente che non gli permette di essere quello che è".