Il versione integrale di Midsommar - il villaggio dei dannati, opera seconda di Ari Aster, è stata presentata al festival Scary Movies, evento annuale organizzato dal Lincoln Center a New York. Aster era presente all'evento per introdurre la proiezione di quello che è effettivamente il director's cut del film, accorciato di quasi mezz'ora - da 171 minuti a 147 - per l'uscita cinematografica su richiesta del distributore americano, A24.
Lo stesso regista ha candidamente ammesso che la versione più lunga non era distribuibile, stando al critico David Ehrlich che era presente alla proiezione, e ha paragonato in questi termini i due montaggi: "La versione cinematografica è più efficace a livello di ritmo, mentre questa è l'esperienza completa." Non ci sono ancora informazioni su un'eventuale uscita del director's cut fuori dal circuito festivaliero, ma Ehrlich ha firmato un articolo per IndieWire dove parla delle differenze tra le due versioni. Attenzione, seguono spoiler !
Midsommar - Il villaggio dei dannati, la recensione: se non lasciarsi diventa un incubo
Secondo Ehrlich, la maggior parte delle aggiunte allungano scene già presenti nella versione cinematografica di Midsommar - il villaggio dei dannati, come l'introduzione del villaggio, i comportamenti fuori luogo di Mark (Will Poulter) o la sottotrama comica sulla rivalità accademica tra Christian (Jack Reynor) e Josh (William Jackson Harper).
Sempre per quanto riguarda Christian, il nuovo montaggio lo rende particolarmente antipatico già all'inizio del film: la prima scena completamente inedita lo mostra infatti nell'appartamento di Dani (Florence Pugh), dove la invita accidentalmente a unirsi al resto del gruppo per il viaggio in Svezia, facendo finta che fosse nei piani dall'inizio e che lei abbia rovinato quella che doveva essere una sorpresa romantica (questo precede il momento in cui lui spiega agli altri che Dani verrà con loro, che nella versione cinematografica è la prima menzione della partecipazione di lei). A detta di Ehrlich, la sequenza è importante a livello tematico - sottolinea fin dall'inizio quanto Christian "meriti" di essere sacrificato alla fine - ma la sua rimozione è giustificata perché rallentava considerevolmente il film prima ancora che i personaggi arrivassero in Svezia.
Midsommar: il regista Ari Aster si è ispirato a storie vere
L'altra aggiunta maggiore è una scena notturna, dove assistiamo a un altro rituale della comunità pagana: l'annegamento di un giovane di nome Bror ("fratello" in svedese). Il rito viene interrotto e liquidato come uno scherzo, ma alla fine del film Connie indossa lo stesso abito caratteristico di Bror, il che suggerisce che sia stata uccisa al suo posto. Da un lato, rimuovere la scena aveva senso perché, oltre ad essere piuttosto lunga (circa un quarto d'ora), andava contro l'estetica diurna del film; dall'altro, la reazione di Dani, che contesta apertamente quanto ha appena visto e propone a Christian di tornare a New York, aggiunge una nota di disperazione al finale di Midsommar, dove la catarsi emotiva di lei è mista alla consapevolezza della natura inumana della comunità di cui è stata eletta regina.