Michael Keaton ha commentato l'omicidio di Charlie Kirk nel corso del galà per il 50° anniversario dell'associazione no-profit Investigative Reporters and Editors condannando l'eccessiva diffusione delle armi da fuoco in America.
"Prima di entrare nel vivo della questione, vorrei prendermi un minuto per dire che, nonostante io dissentissi da molte delle cose che diceva, Charlie Kirk lascia due figli e una moglie", ha detto l'attore. "Dovete ricordarvelo. Perché alla fine sparare alla gente non servirà mai a niente, e l'ironia che lui sia stato ucciso con una pistola è incredibile".

Il dibattito si infiamma
Michael Keaton, che ritroveremo al cinema a partire dal 25 settembre a fianco di Mika Kunis nella commedia Il padre dell'anno, non è stato l'unico ospite del galà a fare riferimento alla morte di Charlie Kirk. Il giornalista di 60 Minutes Scott Pelley, presentatore della serata, ha affrontato il drammatico fatto di cronaca dicendo:.
"Charlie Kirk è stato assassinato per mettere a tacere le sue parole. Tre mesi prima, l'ex Presidente della Camera del Minnesota Melissa Hortman e suo marito Mark sono stati assassinati per mettere a tacere le loro parole. Molti ammiravano Kirk, molti altri no. Il suo slogan era 'Dimostratemi che mi sbaglio'. Per alcuni quella frase era controversa, persino sprezzante. Ma l'idea centrale era: portate le prove e discutiamone".
Solo pochi giorni fa anche Stephen King è intervenuto sulla questione scusandosi pubblicamente per il tweet scritto poco prima in cui aveva accusato erroneamente il politico di destra di aver "sostenuto la lapidazione degli omosessuali", in risposta a un tweet del conduttore di Fox News Jesse Watters che definiva Kirk "un patriota, non una figura controversa o polarizzante".