Leaving Neverland, il controverso progetto sui presunti abusi sessuali compiuti da Michael Jackson, ha vinto un Emmy come Miglior Documentario e i portavoce degli eredi della popstar hanno duramente criticato la scelta dell'Academy.
Il film, suddiviso in due parti, dava spazio alle accuse di Wade Robson e James Safechuck che sostengono di essere stati violentati quando erano dei bambini.
La famiglia di Michael Jackson ha ora commentato l'Emmy assegnato a Leaving Neverland - di cui potete leggere la nostra recensione - dichiarando: "Premiare un film che è completamente di finzione nella categoria dedicata ai documentari è una completa farsa. Nessuna prova sostiene questo progetto di parte, chiamato documentario, che è stato realizzato in segreto e per cui non è stata intervistata nemmeno una persona oltre ai due soggetti e alle loro famiglie".
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Il regista Dan Reed, durante il discorso di ringraziamento pronunciato sul palco degli Emmy, ha invece rinraziato James Safechuck e Wade Robson e ai microfoni di Entertainment Weekly ha spiegato che i riconoscimenti e le nomination aiutano il documentario a essere tenuto in considerazione, facendo aumentare la consapevolezza nei confronti del film che obbliga "le persone ad affrontare un crimine di cui non vogliono realmente essere a conoscenza e che vorrebbero non esistesse".
Reed ha poi commentato la reazione degli spettatori: "Si è trattato di uno tsunami di amore, odio, attenzione e rumore, di reazione critica e ponderata e di risposte istintive. Si è trattato di un viaggio nel cuore dei mezzi di comunicazione mondiali. Spero semplicemente che ci siano delle persone che hanno vissuto un'esperienza simile a Wade e James e che, dopo averlo visto, si sentano maggiormente a proprio agio con se stessi e siano in grado di spiegare cosa hanno affrontato".