In una dichiarazione rilasciata all'Huffington Post, Meryl Streep ha risposto direttamente alle accuse rivolte contro di lei da Rose McGowan via Twitter riguardo il fatto di aver continuato a collaborare per anni con Harvey Weinstein pur essendo consapevole che lui fosse un predatore sessuale. "Mi ha ferito essere stata attaccata (dalla McGowan) ... ma voglio che lei sappia che io non ero a conoscenza dei crimini di Weinstein, né negli anni '90 quando ha aggredito lei, né nei decenni successivi quando ha continuato ad aggredire altre persone".

Infatti, Rose McGowan ha dichiarato di essere stata vittima di stupro - e non fu la sola - da parte del produttore caduto in disgrazia, ma Weinstein ha respinto le accuse. Meryl Streep, che ha lavorato in film distribuiti dal famoso produttore come The Iron Lady (ruolo grazie al quale ha ricevuto il suo terzo Oscar) e I segreti di Osage County, ha aggiunto: "Non sono rimasta in silenzio di proposito. Non sapevo. Non approvo lo stupro tacitamente... non mi piace che giovani donne vengano assalite. Non sapevo che stava succedendo tutto questo".
L'attrice ha anche aggiunto: "Non so dove vive Harvey, né lui è mai stato a casa mia. In tutta la mia vita non sono stata invitata nella sua stanza d'hotel. Sono stata una sola volta nel suo ufficio, per incontrare Wes Craven per La musica del cuore nel 1998. HW ha distribuito film che ho realizzato con altre persone".
Nel frattempo, il tweet incriminatorio della McGowan è stato cancellato ma le accuse alla Streep sono state portate avanti da una campagna denigratoria per mezzo di cartelloni piazzati in tutta Los Angeles che recano l'immagine dell'attrice con la scritta "Lei Sapeva". Ora, il quotidiano inglese The Guardian riporta la vera identità del guerrilla artist responsabile di questa iniziativa: si tratta di un ex marine americano di estrema destra conosciuto come Sabo, che ha rivelato al giornale di considerare la sinistra una malattia. Il 49enne ha raccontato che insieme a due collaboratori ha formulato questa idea come ritorsione per il fatto che la Streep usa il suo imminente film, The Post per colpire Trump.
Lei colpisce noi e noi colpiamo lei
Sabo ha anche detto di non sapere se effettivamente la Streep abbia in qualche modo aiutato Weinstein nelle sue azioni. "Non ero seduto in una stanza con lei. Non posso essere sicuro al 100%. Ma secondo me chiunque nel mondo dello spettacolo lo sapeva. Penso che lo sapesse. Forse era lei che mandava carne fresca a Weinstein".
La Streep ha negato ogni coinvolgimento in maniera adamantina. Ecco il resto della dichiarazione rilasciata dall'attrice all'Huffington Post: " _HW non è un filmmaker, era spesso un produttore, ma soprattutto un promotore di film realizzai da altre persone - alcuni ottimi, altri meno. Ma non è che ogni attore, attrice e regiata che abbia realizzato film distribuiti da lui fosse a conoscenza del fatto che abusava delle donne, o che aveva stuprato Rose negli anni '90, ed altre donne prima e dopo di lei, finché non ce l'hanno detto. Non sapevamo che il silenzio di queste donne era comprato dai suoi tirapiedi.
Harvey Weinstein aveva bisogno che noi rimanessimo all'oscuro, perché essere associato con noi gli dava credibilità, la possibilità di attirare giovani donne con grandi aspirazioni in situazioni in cui sarebbero state ferite.
Aveva bisogno di me molto più di quanto io avessi bisogno di lui e ha fatto in modo che io non sapessi. Pare che abbia assunto ex agenti del Mossad per proteggere queste informazioni ed evitare che diventassero di dominio pubblico. Rose e le dozzine di altre vittime di questi uomini potenti, ricchi e spietati devono affrontare un avversario per il quale vincere, ad ogni costo, è l'unico risultato possibile. Ecco perché al momento stanno raccogliendo un fondo per la difesa legale delle vittime, al quale centinaia di persone di buon cuore nel nostro settore contribuiranno, per far crollare i bastardi ed aiutare le vittime a combattere questo flagello personale.
Rose ha supposto e diffuso qualcosa di non vero riguardo me, e volevo che conoscesse la verità. Attraverso amici che la conoscono, le ho fatto avere il mio numero di casa appena ho letto i titoli dei giornali. Sono stata seduta vicino al telefono tutto il giorno e questa mattina, sperando di poter esprimere sia il mio profondo rispetto per il coraggio suo e delle altre donne nello smascherare i mostri che si aggirano tra di noi, ed il mio supporto per l'indicibile dolore che continua a provare. Nessuno può ridare ciò che boss autorevoli come Bill O'Reilly, Roger Ailes e HW hanno tolto alle donne che hanno patito queste aggressioni fisiche e la cui carriera è stata fatta deragliare. E speravo che mi volesse ascoltare. Non ha voluto, ma spero che legga questo.
Mi dispiace davvero che mi veda come un avversario, perché entrambe, insieme a tutte le donne nel nostro settore, ci stiamo schierando per sfidare lo stesso nemico implacabile: uno status quo che vuole tornare alle maniere dei vecchi tempi, quando le donne venivano usate, abusate e veniva loro preclusa ogni decisione ai piani alti dello showbusiness. Ecco dove si annidano gli insabbiamenti. Queste stanze devono essere disinfettate e aperte a tutti, prima che ogni altra cosa cominci a cambiare_".