Una funzionaria del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sostiene di essere stata licenziata per essersi rifiutata di ripristinare il porto d'armi di Mel Gibson.
Elizabeth G. Oyer l'ha dichiarato al New York Times, affermando di aver perso il posto di lavoro proprio per questo motivo lo scorso 7 marzo dopo aver negato la richiesta di Gibson.
Il ruolo di Elizabeth G. Oyer
Oyer è un'avvocatessa del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti specializzata in richieste di grazia; il suo compito è quello di supervisionare le richieste di clemenza e fornire raccomandazioni sulle grazie presidenziali.

Lavorando ad un nuovo progetto per il ripristino dei diritti di possesso d'armi da fuoco a persone con crimini o reati minori, Oyer aveva tra le mani una lista di 95 persone poi ridotta a 9. Nella lista, non figurava il nome di Mel Gibson:"Vorremmo che aggiungessi Mel Gibson a questo memo" le sarebbe stato chiesto.
Il rifiuto alla richiesta per Mel Gibson e il licenziamento
Dopo l'insediamento di Trump a gennaio, Oyer ha ricevuto una lettera dall'avvocato di Gibson indirizzata a due alti funzionari del Dipartimento di Giustizia, nella quale si chiedeva il ripristino del porto d'armi perché Gibson era stato scelto per un incarico speciale dal presidente e aveva realizzato diversi film di successo.
Dopo il rifiuto di Oyer alla richiesta, la funzionaria sostiene che un collega che lavora per il vice procuratore generale, Todd Blanche, avrebbe cambiato atteggiamento nei suoi confronti, con presunti atti intimidatori. A Oyer fu sottolineato come Mel Gibson abbia un rapporto personale con il presidente Trump, motivo valido per una raccomandazione in merito al porto d'armi.

Elizabeth G. Oyer ha spiegato:"È pericoloso. Non è una questione politica ma di sicurezza. Restituire le armi ai colpevoli di violenza domestica è una questione seria che, a mio avviso, non può essere presa alla leggera, perché ci sono conseguenze reali quando persone con precedenti di violenza domestica entrano in possesso di armi da fuoco".