Un gruppo di star hollywoodiane ha firmato una lettera aperta in cui si ricordano i pericoli legati alle armi nucleari dopo il successo di Oppenheimer. Tra i firmatari ci sono anche Matthew Modine e Tony Goldwyn, che hanno recitato nel film diretto da Christopher Nolan, la costumista del lungometraggio Ellen Mirojnick, e Charles Oppenheimer, il nipote dello scienziato.
L'iniziativa
La campagna Make Nukes History dell'organizzazione Nuclear Threat Initiative è stata sostenuta da numerosi protagonisti del mondo del cinema, in vista della serata degli Oscar 2024 di cui Oppenheimer sarà uno dei titoli protagonisti.
Nella lettera si spiega: "Vogliamo alzare le nostre voci per ricordare che, anche se Oppenheimer è storia, le armi nucleari non lo sono. Per proteggere le nostre famiglie, le nostre comunità e il nostro mondo, dobbiamo chiedere ai leader globali di collaborare per rendere le armi nucleari qualcosa legato al passato e costruire un futuro più luminoso".
Tra gli attori che hanno firmato ci sono Julianne Moore, Michael Douglas, Emma Thompson, Alan Cumming, Annie Lennox, Bill Nye, Ellen Burstyn, Graham Nash, Jane Fonda, Lily Tomlin, Rosanna Arquette e Viggo Mortensen.
L'organizzazione ha inoltre organizzato la realizzazione di alcuni cartelloni, una campagna sui social media, un murale a West Hollywood e un'installazione artistica negli spazi del Farmers Market, nei pressi di The Grove, per sensibilizzare le persone nei confronti dei rischi legati alle armi nucleari.
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Le dichiarazioni
Matthew Modine, che ha realizzato anche un documentario intitolato Downwind in cui parla dell'impatto dei test relativi alle armi nucleari dopo la seconda Guerra mondiale, ha dichiarato: "Ogni persona dovrebbe essere informata sull'incredibile potere distruttivo delle armi nucleari. Capire la minaccia illumina un percorso necessario verso la loro eliminazione. Centinaia di migliaia di americani hanno subito dei danni fisici a causa delle conseguenze delle radiazioni legate a centinaia di esplosioni nucleari condotte sul suolo americano. Dal momento del primo test sulla bomba atomica a Los Alamos, in New Mexico, il nostro intero pianeta è stato a rischio. Dobbiamo fermare questa follia".
Enerst J, Moniz, CEO di NTI, ha ricordato che Robert Oppenheimer aveva avvisato delle conseguenze negative legate allo sviluppo di armi così potenti e aveva predetto che ci sarebbe stata una 'corsa' a entrarne in possesso, sottolineando: "Oggi, nove nazioni hanno 13.000 armi nucleari, è in corso una nuova corsa agli armamenti e sono riapparse le armi nucleari. Affrontiamo delle enormi sfide geopolitiche, ma serve la volontà politica di riportarci indietro e allontarci dal precipizio. E quella è creata quando le persone la chiedono".