Matt Smith: "L'orientamento sessuale non dovrebbe incidere sul casting degli attori"

Matt Smith ha risposto alle critiche causate dal suo ruolo in Mapplethorper sottolineando che l'orientamento sessuale non dovrebbe incidere sul casting degli attori.

The Crown: l'attore Matt Smith in una foto della première
The Crown: l'attore Matt Smith in una foto della première

Matt Smith interpreta il fotografo Robert Mapplethorphe nel film biografico dedicato all'artista e ha dichiarato che le scelte del casting non dovrebbero essere condizionate dall'orientamento sessuale degli attori, rispondendo alle critiche di chi sostiene sia stato sbagliato affidare la parte a un attore eterosessuale.

La questione era stata sollevata sulla scia delle polemiche suscitata dalla scelta di Scarlett Johansson per il film Rub & Tug, a cui ha poi rinunciato, e di Darren Criss per il ruolo dell'assassino di Gianni Versace, situazione che ha portato il giovane attore alla promessa di non interpretare mai più personaggi gay.

Smith ha però un'idea diversa rispetto ai suoi colleghi: "Penso che l'orientamento sessuale, o il tuo genere o le tue scelte all'esterno del lavoro, non dovrebbero influenzare ciò che accade in nessun modo, positivo o negativo. Per me non importa se si è gay o eterosessuali. Dovrebbe essere ininfluente sull'ottenere oppure no la parte".
Matt ha proseguito: "Dove ci si ferma? Diciamo ad esempio che si applichi quella logica e sia 'Okay, ho questa parte, e si tratta di interpretare un fratello ed è dipendente dall'eroina'. In quel caso proponiamo il ruolo solo a chi ha assunto eroina?".
L'attore ha però sottolineato che è molto importante parlare e discutere delle opportunità date agli attori appartenenti alla comunità LBTQ e alle minoranze etniche e si deve capire in che modo riuscire a rappresentare nel modo migliore ogni parte della società.

Mapplethorpe arriverà nei cinema americani a marzo; il film racconta la carriera del fotografo e di come divenne famoso durante gli anni '80 con delle opere in cui esplorava tematiche sessuali, situazione che portarono alla cancellazione nel 1989 di una mostra in programma alla Corcoran Gallery of Art di Washington.
L'artista morì poco dopo a causa di alcune complicazioni legate all'AIDS e le sue foto ora valgono milioni di dollari.