Il film Matrix è un'allegoria trangender, ha recentemente confermato Lilly Wachowski, ma Keanu Reeves non ne era a conoscenza all'epoca delle riprese del film che lo vede protagonista.
Lo ha rivelato l'attore nel corsi di una recente intervista con Yahoo Entertainment, spiegando che "Non ho mai parlato di queste cose con Lilly, non me lo ha mai fatto presente".
E aggiunge: "Credo che i film di Matrix siano molto profondi, e che sul piano allegorico, un sacco di persone possano vederci una versione differente. E che Lilly abbia condiviso questa cosa con noi, credo sia davvero grandioso".
La teoria che questo fosse in realtà uno dei significati più profondi del film cult del 1999 (e dei suoi sequel) era frutto di speculazione del web da diverso tempo, basandosi sul fatto che Neo conduca una doppia vita come programmatore e hacker, che abbia scelto proprio Neo come nome, e che la pillola rossa che rivela la realtà all'interno del Matrix possa simboleggiare la pillola anticoncezionale.
"Sono contenta che le persone posizionino i film di Matrix all'interno di un discorso trans. So quanto significhino queste pellicole per le persone transgender, e sono felice che a volte mi vengano incontro e mi dicano 'Quei film mi hanno salvato la vita'" ha dichiarato Lilly Wachowski in un video di Netflix "Perché si parla di trasformazioni, soprattutto ne mondo della fantascienza, che si basa sull'immaginazione e il world-building e l'idea di qualcosa che sembra impossibile ma diventa possibile. Per questo è qualcosa con cui riescono a connettere così tanto".
Il quarto capitolo della saga di Matrix, diretto da Lana Wachowski, e che vedrà il ritorno di Keanu Reeves, è attualmente in produzione.