Marty Supreme, Josh Safdie: "Scritto per Timothée Chalamet, per la visione suprema di sé"

L'autore di uno dei film più attesi dell'anno ha svelato che la storia è nata proprio ispirandosi allo smisurato ego del suo interprete.

Timothée Chalamet in Marty Supreme

Josh Safdie l'ha messo subito in chiaro. Marty Supreme non esisterebbe senza Timothée Chalamet perché il film è stato scritto appositamente per lui pensando al suo ego.

Al centro della pellicola, uno dei film più attesi del momento, in arrivo nei cinema italiani il 22 gennaio con I Wonder Pictures dopo la proiezione a sorpresa al Torino Film Festival, la storia di un giovane campione di ping-pong alla ricerca della grandezza. Quando ha dovuto scegliere chi avrebbe interpretato Marty Mauser, Safdie sapeva esattamente a chi rivolgersi: un attore emergente di Hollywood lui stesso alla ricerca della grandezza. Ed ecco che entra in scena Timothée Chalamet, che Safdie ha incontrato nel lontano 2017, prima dei successi di Dune, Wonka e _ Complete Unknown_. L'incontro ha tracciato la strada del film che promette di diventare un vero caso.

Marty Supreme Timothee Chalamet  Immagine
Timothee Chalamet in una scena di Marty Supreme

La genesi di Marty Supreme

Come sostiene la nostra recensione di Marty Supreme, nel film Timothée Chalamet offre una performance davvero superlativa che potrebbe fruttargli l'Oscar come miglior attore sfuggitogli col ruolo di Bob Dylan.

"Ho visto questa cometa che non era ancora atterrata da nessuna parte", ha detto Safdie del primo incontro con Chalamet. "Stava aspettando di decollare. Aveva questa visione suprema di sé, e c'era un'energia lì. Un'angoscia romantica".

Marty Supreme Gwyneth Paltrow Scena
Gwyneth Paltrow in Marty Supreme

Quell'energia è stata incanalata nel personaggio di Marty Mauser, giocatore di ping-pong fictional ispirato in parte anche a Marty Reisman (autoproclamatosi il più grande giocatore di ping-pong e truffatore d'America, nel titolo della sua autobiografia), alla vita dello stesso Josh Safdie e alle conversazioni che il regista ha avuto con il suo abituale collaboratore creativo Ronald Bronstein. E, naturalmente, a Chalamet. "Il film è stato scritto completamente per Timmy. Per il suo lato sognatore" ha detto il regista, ammettendo quanto la storia sia "personale".

"È stata una storia molto personale per me, sull'essere un bambino sognatore che diventa adulto", ha spiegato. "Ho avuto due figli mentre scrivevo questo film. E facendo ricerche, ti ritrovi nel mondo, inizi a immaginartelo dentro. E io e Ronnie ci scaviamo a vicenda, sono come sedute psichiatriche".