Marilyn Manson rinchiudeva le donne in una stanza insonorizzata, rivela Rolling Stone

Marilyn Manson, secondo l'inchiesta di Rolling Stone, rinchiudeva le donne in un recinto di vetro insonorizzato che chiamava la "stanza delle ragazze cattive".

Marilyn Manson aveva un piccolo recinto di vetro insonorizzato nel suo appartamento di West Hollywood, che chiamava la "stanza delle ragazze cattive", in cui rinchiudeva le donne con cui usciva, secondo un rapporto pubblicato domenica da Rolling Stone.

Molte delle persone che nel corso degli anni hanno frequentato lo shock rocker, il cui vero nome è Brian Warner, hanno rivelato che lo spazio era una "cella di isolamento utilizzata per torturare psicologicamente le donne". Ashley Walters, ex assistente di Manson che lo ha recentemente accusato di violenza sessuale, a proposito della stanza in questione ha dichiarato: "Gli piaceva parlarne alla gente, lo faceva continuamente e aveva sempre un tono scherzoso e millantatore a riguardo."

La cantante Phoebe Bridgers, lo scorso febbraio, ha pubblicato un tweet in cui ha rivelato che quando ha visitato la casa di Warner da adolescente il cantante si è vantato di aver una "stanza dello stupro" in casa: "Non fate finta di niente, tutti lo sapevano, la sua etichetta discografica, i membri della sua band, tutti quanti".

Ryan Brown, un altro ex assistente del rocker, ha confermato l'esistenza della stanza dicendo: "La sapevano tutti, tutti quelli che lo conoscevano la chiamavano così". L'inchiesta di Rolling Stone è basata su 55 interviste con persone che hanno avuto una relazione personale e/o professionale con la star: l'autore dell'articolo ha affermato che il rocker "è stato in grado di nascondere i suoi abusi in bella vista dietro il personaggio di Marilyn Manson e l'industria della musica è responsabile di aver tradotto in profitto un vero e proprio demone vivente".