Mad Max: The Wasteland: perché il sequel è a rischio?

Mad Max: The Wasteland è l'atteso sequel di Fury Road, il film di George Miller che ha conquistato la critica qualche anno fa, ecco perché ora forse è a rischio.

Nonostante Mad Max: Fury Road sia diventato un cult istantaneo e i fan spingano tantissimo per vedere un nuovo capitolo, il sequel Mad Max: The Wasteland è intrappolato in un vero e proprio limbo, nel quale sembra essere quasi a rischio. Dopo l'uscita di Mad Max oltre la sfera del tuono nel 1985, il creatore George Miller pensava che la serie fosse finita. Ci sono voluti quindici anni per partorire l'idea di Fury Road e altri quindici per vederlo realizzato sul grande schermo.

Mad Max: Fury Road - L'urlo di Charlize Theron in un character poster
Mad Max: Fury Road - L'urlo di Charlize Theron in un character poster

Il film, infatti, era stato pensato per il 2003, con il ritorno di Mel Gibson come protagonista, ma la produzione è stata cancellata dopo l'esplosione della guerra in Iraq e i problemi riguardanti la sicurezza delle riprese, che si sarebbero tenute in territorio, però, africano. Nel periodo successivo, Miller ha messo mano al progetto modificandolo lentamente, e lavorando anche su elementi integrativi, come un anime sul personaggio di Furiosa. Ma visto il successo ottenuto ai box-office e soprattutto con pubblico e critica, come mai ancora non si sta girando il sequel?

George Miller ha sempre dichiarato che Mad Max: The Wasteland non sarebbe stato un diretto sequel della pellicola precedente, e ha anche detto che sarebbe stato un film con budget minore e con meno effetti visivi. Nella pausa lavorativa che l'autore si è preso dopo la fine lavorazione dell'ultimo capitolo, ci si è messa di mezzo una disputa tra studi. La casa di produzione di Miller e la Warner Bros sono entrato in scontro per via di un bonus non pagato: la WB avrebbe dovuto pagare 9 milioni alla compagnia dell'autore se il budget totale finale fosse stato inferiore ai 157 milioni di dollari. Secondo Miller sono stati spesi meno soldi, secondo la Warner Bros ne sono stati spesi 185 a causa dei reshoots.

Lo studio ha anche accusato l'autore di aver consegnato un film da 120 minuti vietato ai minori di 17 anni, mentre la richiesta che era stata fatta era di un film di 100 minuti senza divieti particolari se non un PG-13. Anche se si dovesse trovare un accordo alla fine della disputa, c'è la reale possibilità che Miller non voglia più lavorare con la Warner Bros.