Maccio Capatonda, intervistato dal Corriere della Sera, ha dichiarato che nel suo nuovo libro, intitolato semplicemente 'Libro', ha detto sempre e solo la verità, compresa la storia relativa alla lettera inviata a Michael J. Fox tanti anni fa, quando era ragazzo.
Nell'intervista Capatonda, nome d'arte di Marcello Macchia, ha dichiarato: "Ho scritto una lettera a Michael J. Fox: avevo trovato il suo indirizzo su un giornale. Dopo cinque anni è arrivata la sua risposta: sono impazzito. Era il mio idolo, l'unico motivo per cui faccio questo lavoro."
"Avevo capito che il cinema poteva essere un rifugio: mi vedevo regista. L'ho capito molto presto, mi sono innamorato di Michael e di Ritorno al futuro. Con quel film ho avvertito che esisteva la possibilità di evadere dalla realtà. Lo vedevo tre volte al giorno." Ha continuato il comico.
Per concludere la giornalista ha domandato a Capatonda: "Che cosa avresti fatto se non fossi riuscito a sfondare?" Al che lo scrittore di 'Libro' ha risposto: "Il tassista, sono molto bravo con le strade, mi oriento benissimo. Ho il dono innato del tassismo. Oppure il golfista, ma in Abruzzo non c'erano campi da golf."
Negli scorsi giorni Michael J. Fox è tornato a far parlare di se a causa di alcune dichiarazioni, inerenti alla sua malattia, che hanno rattristato i fan di tutto il mondo. L'attore ha ricordato gli anni di Ritorno al futuro ed ha anche parlato di No Time Like the Future: An Optimist Considers Mortality, il suo nuovo libro, uscito il 17 novembre. Un titolo decisamente più articolato, rispetto a quello scelto da Maccio Capatonda per il suo libro.