Luke Perry, la figlia risponde alle critiche: “Basta con questo processo al mio lutto”

Dopo la morte di Luke Perry sua figlia Sophie è stata accusata di non vivere nel modo giusto il lutto, ma lei ha risposto con un lungo post su Instagram.

La morte di Luke Perry ha portato sotto i riflettori la figlia Sophie, 18 anni, che negli ultimi giorni ha dovuto fare i conti con critiche piuttosto assurde arrivate via social. La secondogenita dello sfortunato attore ha ricevuto tanti messaggi di supporto, ma anche le attenzioni poco gradite di chi ha spulciato con malsana curiosità non solo le sue pagine online ma anche i servizi dei paparazzi che la stanno letteralmente inseguendo, sostenendo addirittura che la ragazza non stia vivendo in modo "giusto" il suo lutto.

Non solo questo: Sophie è stata criticata per il suo modo di vestire, il suo modo di parlare... tanto che la diciottenne ha sentito il bisogno di difendersi dalle disgustose accuse con un lungo post su Instagram: "Da quando il mio papà se n'è andato ho ricevuto molte attenzioni online: ci sono stati tantissimi messaggi di supporto, ma non esistono solo belle persone. Sono qui oggi per dire che non ho chiesto io questa attenzione, non volevo certo finire sotto i riflettori. Ho 18 anni, voglio essere libera di imprecare o di vestirmi qualche volta come una sgualdrina se ne ho voglia. Ma sopratutto io ho il diritto di continuare a sorridere e a vivere una vita normale". Nella seconda parte del post Sophie fa capire chiaramente cosa è successo: qualcuno l'ha accusata di non aver pianto abbastanza per la morte di Luke Perry, il suo papà. Così lei si è sentita in dovere di precisare: "Sì, sono ferita, triste e piango per la morte del mio papà, era la cosa peggiore che potesse capitarmi. Ma non ho intenzione di stare chiusa in camera a piangere ogni giorno finché internet non mi darà il permesso di smettere e uscire fuori. Mio padre sarebbe il primo a non volerlo. Quindi, a quanti vogliono farmi provare vergogna per il mio linguaggio o per il mio stile, a chi sta facendo un ignobile processo al mio lutto, chiedo semplicemente di smettere di seguirmi. È una grossa perdita di tempo per voi e per me".

Pensare che pochi giorni fa in tanti avevano lodato il coraggio di Sophie nel prendere la parola per prima tra i membri della sua famiglia, con un post su Instagram, per ringraziare quanti, famosi e non, continuavano a inviare messaggi pieni d'amore e sostegno.

D'altronde Sophie non è stata la sola a subire la gogna social dopo la morte di Luke Perry, ma un trattamento simile è toccato anche all'ex collega Jennie Garth, che in Beverly Hills, 90210 interpretava Kelly, rea di aver saltato il "rituale" del commiato social. Anche in questo caso la risposta non si è fatta attendere perchè la Garth, con un comunicato inviato a People, ha precisato: "I suoi figli erano la sua vita. Chi lo conosceva lo sa bene e sa anche che non gliene fregava nulla dei social media. Quindi non fate illazioni, non giudicate e non fate commenti maleducati. Ho il cuore spezzato. Gli volevano bene in molti ed era una persona speciale. Il mio pensiero va alla sua famiglia e a tutti coloro che lo hanno amato. Una perdita terribile".