Lost avrebbe potuto concludersi dopo tre stagioni, come rivelato da Damon Lindelof in una recente intervista.
La serie, diventata un cult della storia della televisione, è invece andata avanti per sei anni e si è conclusa con un finale ancora oggi molto discusso.
Damon Lindelof ha spiegato che il progetto degli autori è stato ostacolato dal network ABC che ha chiesto la realizzazione di ulteriori episodi di Lost: "Le conversazioni riguardanti la conclusione dello show erano iniziate fin dal pilot. Uno degli appunti che stavamo ricevendo dalla ABC era 'Quando risolverete questi misteri? E una volta che risolverete questi misteri, perché le persone continueranno a guardare lo show?'. E il primo livello di questa situazione era 'Bene, introdurremo nuovi misteri durante le stagioni. Quindi per ogni domanda a cui daremo risposta speriamo di gettare le basi per un altro mistero coinvolgente. Se otteniamo quell'equilibrio nel modo giusto non si accumuleranno'. Penso si possa dire che non ci siamo riusciti".
Lo sceneggiatore ha spiegato che fin dall'inizio c'erano tantissimi misteri come cosa c'era all'interno della botola, quali erano le origini del mostro, come Locke si è ritrovato su una sedia a rotelle, perché l'isola sembra spostarsi e che caratteristiche possiede, e chi sono gli Altri. Lindelof ha sottolineato: "Dovevamo rispondere a queste cose entro la fine della prima stagione e poi della seconda, e poi lo show in pratica doveva condludersi dopo tre anni. Quello era il pitch iniziale e non l'hanno nemmeno ascoltato". I responsabili di ABC avevano infatti altri progetti: "Avevano detto: 'Capite quanto sia difficile avere uno show che le persone vogliano vedere? E che le persone apprezzino? Quindi perché concluderla? Non si terminano serie che le persone stanno guardando'".
Damon Lindelof e Carlton Cuse avevano però cercato di convincere il network a concludere lo show come previsto inizialmente e hanno provato a farlo negoziando i loro contratti al termine della seconda stagione, firmando l'estensione solo di un anno. Nello stesso periodo Alias si è conclusa e alcuni autori, tra cui Drew Goddard e Jeff Pinkner, sono entrati nel team di Lost. I responsabili del network non capivano però le esigenze degli sceneggiatori di voler concludere la storia, essendo convinti che ci fosse materiale in grado di proseguire a lungo la narrazione. Lindelof ha sottolineato che i flashback sarebbero risultati ripetitivi a lungo andare: "Abbiamo quindi dovuto compiere delle svolte: possiamo introdurre nuovi personaggi e avere nuovi dettagli del passato da raccontare, ma gli spettetori erano coinvolti dai personaggi originali. Stavamo pensando otto mosse avanti sulla scacchiera e non era una bella prospettiva, ma non erano d'accordo con noi".
La terza stagione ha inoltre dovuto fare i conti con lo sciopero degli sceneggiatori e Damon ha ammesso che stava diventando incredibilmente frustrante dover cercare dei modi in cui far rimanere i protagonisti sull'isola, oltre il fatto che i flashback non funzionavano e tanti elementi narrativi non erano convincenti: "Poi sono finalmente stati disposti a parlare apertamente. Hanno detto 'Siamo giunti all'accordo di lasciarvi concludere la serie'. Ho detto al presidente di ABC Steve McPherson: 'Grazie, è il meglio per lo show'. E ha risposto 'Stavamo pensando 10 stagioni'. Ed eravamo a metà della terza, come potevamo pensare di arrivare a 10? Era la stessa cosa che dire che non ci avrebbero lasciato concludere la serie, perché quanti show arrivano a quota 10 stagioni?".
Damon aveva quindi proposto di proseguire per altri quattro anni, avendo già delineato a grandi linee la storia dei sopravvissuti e sapendo quali personaggi avebbero lasciato l'isola e cosa avrebbero fatto prima di tornare e dare vita al finale. Il network ha continuato a contrattare fino a quando si è arrivati alla decisione di produrre sei stagioni composte da un numero inferiore di episodi per permettere al team di autori di pianificare la storia con maggiore attenzione, progetto che è stato poi concluso come previsto.