Con l'approssimarsi della fine del 66° Festival di Locarno, scende in campo il primo dei titoli orientali del concorso internazionale, curiosamente tutti concentrati nell'ultima parte della manifestazione. Ad aprire le danze è Real di Kiyoshi Kurosawa. Il cineasta, specializzato nell'indagare i lati oscuri della realtà, stavolta confeziona un thriller che esplora l'inconscio dei pazienti in coma. Protagonista della storia è Koichi che, per entrare in contatto con Atsumi, sua amica in coma da un anno in seguito a un tentativo di suicidio, decide di sperimentare il sensing, innovativa terapia neurochirurgica che permette di comunicare con i pazienti in stato vegetativo. Il giovane penetra nel subconscio di Atsumi e, a sorpresa, la scopre intenta a disegnare manga. La ragazza cerca disperatamente un disegno che aveva regalato all'amico alle elementari e nonostante Koichi cerchi di farle prendere coscienza della sua condizione attuale, l'unico pensiero della ragazza è quel misterioso disegno che sembra essere il suo unico interesse.
E' una coproduzione francosvizzera il pamphlet storico Mary, Queen of Scots di Thomas Imbach. Il regista, originario di Lucerna, punta sulla bella Camille Rutherford per portare in scena la vita di Maria Stuarda, regina di Scozia cresciuta in Francia e tornata nella propria nazione dopo la morte del giovane consorte. Il film, classico dramma in costume, si focalizza sulla relazione tra Maria e l'amata cugina Elisabetta. Dopo il secondo matrimonio, Maria dà alla luce un erede al trono, ma il rapporto col marito non funziona e la donna si innamora del conte di Bothwell. Dopo aver ordinato l'assassinio del marito, sposa finalmente il conte inimicandosi per sempre la nobiltà scozzese. In seguito alle sue azioni delittuose l'amata Elisabetta sarà costretta suo malgrado a farla imprigionare per vent'anni per poi ratificare la sua condanna a morte.
