Le prime immagini dal set di Werwulf mostrano un cambio radicale per Lily-Rose Depp, che accantona l'eleganza di Chanel per un realismo fangoso e austero. È l'estetica rigorosa e filologica che caratterizza Robert Eggers, qui alle prese con un nuovo racconto di superstizioni, isolamento e minacce invisibili.
L'immaginario medievale di Robert Eggers
Le foto provenienti dal set di Werwulf a Surrey raccontano immediatamente un cambio di pelle per Lily-Rose Depp. L'attrice, spesso associata al glamour francese e alla sua storica collaborazione con Chanel, appare immersa in un ruolo che ne ribalta l'immagine pubblica: una tunica informe color terra, un fazzoletto bordeaux annodato sui capelli, il volto segnato da un lieve difetto estetico studiato per il personaggio.
L'ambientazione costruita a Bourne Wood, nei pressi di Farnham, è un villaggio del XIII secolo ricreato ex novo con un'attenzione quasi antropologica: case dal tetto di paglia, una piccola chiesa, un cimitero costellato di croci di legno, tutto circondato da una distesa boschiva che incornicia l'atmosfera di superstizione e sospensione.
La narrazione si svolge in una comunità isolata perseguitata da una creatura non identificata, premessa che consente a Eggers di tornare ai territori in cui si muove con maggior precisione: folklore, paura primordiale, dinamiche collettive strette tra fede e disperazione. Le immagini mostrano Depp mentre filma scene nel cimitero fangoso e altre in cui stringe tra le braccia un neonato avvolto in panni grezzi, suggerendo un ruolo radicato nella vita rurale e negli affetti più essenziali.
Accanto a lei ritroviamo Willem Dafoe, già suo compagno di scena in Nosferatu, immortalato a cavallo in abiti medievali, e Aaron Taylor-Johnson, il cui ingresso nel cast imprime una direzione più muscolare alla tensione narrativa.
Eggers prosegue così il percorso avviato con i suoi film precedenti, sempre in bilico tra rigore storico e inquietudine metafisica. L'eco di The Witch e The Northman affiora nella cura maniacale delle strutture, nell'uso della natura come presenza ostile e nella volontà di eliminare qualsiasi "filtro" che addolcisca l'immagine del passato. Anche la scelta di Dartmoor come seconda location, con nuovi edifici medievali costruiti appositamente, amplia l'orizzonte geografico della produzione e conferma l'ambizione del progetto.
Lily-Rose Depp oltre l'icona glamour
La trasformazione dell'attrice diventa una delle chiavi di lettura principali del film. Figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis, cresciuta nel Sud della Francia e divenuta a 26 anni volto consolidato della moda di lusso, Lily-Rose sembra qui intenzionata a consolidare una maturità attoriale già suggerita dalla sua interpretazione in Nosferatu.
Il padre, anni fa, aveva confessato di averla messa in guardia dalla recitazione: "A volte i ragazzi mi dicono: 'Voglio fare l'attore, cosa mi consigli?' e io rispondo: 'Non farlo!' So cosa li aspetta." Una frase che, tradotta sul suo percorso, assume un sapore quasi ironico alla luce della direzione scelta dalla figlia, più vicina ai registi d'autore che alle produzioni mainstream.
Il set di Werwulf la ritrae spesso infreddolita, concentrata, immersa nell'ambiente fangoso creato dalla troupe. L'attrice ha già affrontato ruoli fortemente trasformativi e, dopo il rapporto con Timothée Chalamet, oggi è legata alla rapper 070 Shake (Danielle Balbuena), dettaglio che spesso accompagna la sua immagine pubblica ma che qui passa in secondo piano a favore della prova interpretativa.
La ricostruzione storica meticolosa, la strategia visiva che privilegia corpi sporchi, abiti consumati e una natura minacciosa, e l'affiatamento di un cast già abituato ai codici dell'autore indicano un progetto che punta a una dimensione estetica precisa e severa. È un ulteriore passo nella carriera di Lily-Rose Depp, che sembra pronta a emanciparsi dal ruolo di ambasciatrice di eleganza per abbracciare un cinema più ruvido, più concreto e più vicino alla tradizione oscura in cui Eggers, ad esempio, si muove da sempre.