Libero De Rienzo, l'emozione di Elio Germano al Cinema America: "Era il Mozart degli attori"

Roma e il Cinema America hanno omaggiato Libero De Rienzo organizzando una serata dedicata alla proiezione di Sangue - La morte non esiste

Ieri sera, Roma e il Cinema America hanno omaggiato Libero De Rienzo organizzando la proiezione di Sangue - La morte non esiste, il suo debutto alla regia. Alla serata hanno partecipato anche Elio Germano, Emanuele Trevi e Andrea Purgatori che, a modo loro, hanno ricordato l'attore da poco scomparso.

Cristian e Palletta contro tutti: Libero De Rienzo in una scena del film
Cristian e Palletta contro tutti: Libero De Rienzo in una scena del film

La serata omaggio ha avuto inizio con il filmato di repertorio dei David di Donatello 2002, in occasione dei quali Libero De Rienzo è stato premiato come Migliore attore non protagonista per Santa Maradona. Poi, la parola è passata a Elio Germano, che ha ricordato in questo modo il suo amico: "Questa è la più grande marachella che ha combinato Picchio. Per questo motivo ci troviamo tutti qua e io penso che lui si stia facendo tante belle risate".

Visibilmente commosso, Elio Germano ha continuato: "Per le persone che non sanno cos'è Sangue, io ci tenevo a dire che questo film rappresenta un'idea di cinema forte, un'idea di arte vera, una modalità di stare al mondo. Picchio era il Mozart degli attori, riconosciuto da tutti come il più grande".

A ricordare Libero De Rienzo è stato anche Emanuele Trevi, fresco vincitore del Premio Strega per il suo Due vite, pubblicato da Neri Pozza. Lo scrittore ha dichiarato: "Credo che stasera qui ci siano le due cose estreme della vita: il dolore e l'amore. Questi due sentimenti devono sempre confondersi. Io sento Picchio continuamente, sopra, sotto, accanto. Da tanti giorni mi sto chiedendo dove sia. Davanti alla sua meravigliosa famiglia, ognuno di noi si sta chiedendo come faccia a vivere senza Picchio. Questo peso possiamo spartircelo e trasformarlo in bellezza".

Marco Ponti, poi, ha detto: "Me lo immagino a Cuba con un mojito in mano. Secondo me, si trova lì e non vuole ritornare. Io, invece, sono sull'aereo e sto tornando a casa. Lui è stato la persona che più mi ha fatto sentire valorizzato nella mia vita". Infine, è toccato ad Andrea Purgatori condividere il suo ricordo del protagonista di Santa Maradona. Lo sceneggiatore ha ricordato: "Quando fecero Fortapasc, la cosa che mi ha impressionato è che, pur non considerando Libero come perfetto per interpretare Giancarlo Siani, mi sono dovuto ricredere. Ha indossato un paio di occhiali da vista, ha messo la camicia ed è diventato Giancarlo Siani".