Le Ragazze di Wall Street - Business I$ Business è molto più del film con Jennifer Lopez, è una storia vera, o meglio il suo racconto, cominciato nel dicembre 2015 con un articolo pubblicato sul New York Magazine dalla giornalista Jessica Pressler e intitolato "The Hustlers At Score".
Quella storia inizia ufficialmente quando Roselyn Keo, che nel film di Lorene Scafaria (qui la recensione di Le Ragazze di Wall Street - Business I$ Business) diventa Destiny e viene interpretata da Constance Wu, decide di cambiare vita. Figlia di rifugiati cambogiani, cresce nella contea di Rockland insieme ai nonni, lascia la scuola ancora minorenne, colleziona fidanzati "sbagliati" e comincia, a 17 anni, a lavorare in un diner di Nanuet. Come ha raccontato a Jessica Pressler, ha capito di poter guadagnare molto di più lavorando nei night club quando un cliente, forse appena uscito dal vicino Lace, le ha lasciato sul tavolo una mancia spropositata per una che aveva solo versato caffè. Il giorno dopo si presenta al Lace e riesce a farsi assumere, mentendo naturalmente sull'età. Come spogliarellista Roselyn riesce a tirar su dai 500 ai 1.000 dollari al giorno, ma non le basta: vuole i soldi veri, quelli di Manhattan.
È all'Hustler Club di Larry Flynt che conosce Samantha Barbash, che nel film diventa Ramona, con le sembianze di Jennifer Lopez: lei è una madre single del Bronx, 30 anni, 11 dei quali passati a farsi largo nell'industria dell'intrattenimento per adulti. Barbash diventa mentore di Roselyn, le presenta i suoi clienti di Wall Street, e le fa intravedere la possibilità di diventare ricca: nelle serate migliori ogni ragazza ora può arrivare a guadagnare anche 10.000 dollari. Molti dei clienti sono sposati, frustrati da un lavoro frenetico e disposti a spendere cifre folli per qualche ora di divertimento.
Keo capisce di avere di fronte delle prede facili e senza difese: si iscrive al college per studiare psicologia e analizza nei dettagli la situazione del club e la sua. Guadagna bene ma ha bisogno di un piano a lungo termine. Il termine di paragone con Barbash non la esalta.
Deve fare i conti con la realtà, però, quando si accorge di essere rimasta incinta, cosa che la tiene fuori dal giro dei club per un paio d'anni.
Quando torna a New York è il 2008, l'Hustler Club è in mano a russe e latino-americane che per poche centinaia di dollari praticano anche sesso orale ai clienti. Che sono di gran lunga diminuiti e non disposti più a spendere: il crollo dei mercati ha avuto ripercussioni pesantissime su tutti i settori e il mercato del sesso non è esente.
Roselyn, però, ha il suo "angelo custode": Samantha, che le spiega di avere un piano, un sistema escogitato per guadagnare con la professione senza essere costretta a vendersi. Con l'economia in recessione, lei infatti ha escogitato un modo per attirare clienti in club altrimenti vuoti. Ogni sera manda foto e messaggi sexy ai clienti della rubrica costruita in anni di strip-tease, ma non sono foto di se stessa, bensì delle ragazze più giovani che ha "educato", tra cui Karina Pascucci e Marsi Rosen. A loro due, infatti, il compito di incontrare i clienti e farli bere, per poi essere raggiunte da altre ragazze in vena di attenzioni esagerate, tra cui non manca mai la stessa Samantha. Cosa succede a questo punto? Il cliente, sufficientemente ubriaco, viene condotto in uno dei club "di fiducia" dove, per ogni strisciata di carta di credito, Samantha, Roselyn e le altre ricevono una discreta percentuale. E se i clienti si dimostrano più ritrosi del previsto? Allora uno dei cocktail viene corretto con un mix di droghe che elimina qualunque limite.
Come Roselyn Keo ha raccontato alla Pressler, nonostante la recessione con il loro infallibile sistema riescono ancora a far spendere anche 20.000 dollari a sera ad alcuni clienti. E se Samantha è la mente diabolica dietro a quello che chiamavano semplicemente "marketing", è proprio Keo la mente analitica e organizzata che tiene nota di ogni minimo dettaglio. E che permette al business di allargarsi nel giro di poco tempo, con annunci appositi su Backpage e Craigslist a cui rispondono decine di ragazze ansiose di essere "formate" dal duo.
Gli affari vanno a gonfie vele, Keo e Barbash riescono a guadagnare decine di migliaia di dollari a sera, con la complicità di Carmine Vitolo, il gestore dello strip club Rodhouse, il luogo dove puntualmente avvenivano i furti sulla carta di credito.
Con la fortuna, però, arrivano anche i primi guai, e non solo perchè spogliarelliste e prostitute si rivelano persone davvero poco affidabili, spesso con problemi legati alla dipendenza da alcool e droghe, ma perchè la stessa Samantha Barbash non ha la lungimiranza di Roselyn Keo e nel giro di alcuni mesi riesce ad inimicarsi la maggior parte dei clienti abituali. Per questa ragione sono costrette a "fare affari" soprattutto con estranei. E sarà proprio uno di loro, un malcapitato a cui Keo e Barbash rubano 17.000 dollari, incuranti delle sue suppliche per riaverli, a portare il caso all'attenzione della polizia di New York, completo di prova schiacciante: la registrazione di una conversazione in cui la spogliarellista che lo aveva drogato ammette quanto fatto.
Nonostante la piena confessione dell'ex spogliarellista e la testimonianza del truffato, i poliziotti faticano a trovare altre prove schiaccianti. "Sembra assurdo ma gli uomini non amano ammettere di essere stati vittime di una donna" ha raccontato un agente coinvolto nel caso alla giornalista Jessica Pressler. E in effetti la prova schiacciante arriva in maniera indiretta, quando il New York Post pubblica la storia di un medico che si rifiuta di pagare un conto di 135.000 dollari perchè afferma di non essere in grado di spendere tutti quei soldi in una sera senza essere stato drogato. Nel 2014, 8 mesi dopo la pubblicazione dell'articolo, Roselyn Keo, Samantha Barbash, Carmine Vitolo, Karina Pascucci e Marsi Rosen vengono arrestati e accusati di associazione a delinquere, furto aggravato, aggressione e contraffazione. Si dichiarano colpevoli, la sola ad accettare il patteggiamento è Roselyn Keo, ma la cosa straordinaria è un'altra: nessuna di loro si sente una criminale, dalla loro prospettiva continuano ad essere quattro donne scaltre e bisognose di lavoro che non hanno fatto assolutamente nulla che tanti uomini prima di loro non avessero già fatto, restando però assolutamente impuniti.