La signora dello zoo di Varsavia, un film del 2017 diretto da Niki Caro, è ispirato ad una storia vera narrata nel libro di Diane Ackerman intitolato Gli ebrei dello zoo di Varsavia, a sua volta basato sui diari di Antonina Żabińska.
Nel 1939, all'inizio della seconda guerra mondiale, la Polonia fu invasa e il giardino zoologico di Varsavia subì i bombardamenti dell'aviazione militare tedesca. Molti degli animali morirono a causa delle esplosioni mentre altri riuscirono a fuggire dalle gabbie e furono di conseguenza abbattuti. Jan Żabiński era il direttore dello zoo di Varsavia, nonché sovrintendente dei parchi di tutta la capitale polacca.
Due anni dopo Jan si unì alla resistenza e, nel tentativo di salvare gli ebrei dalle persecuzioni del regime tedesco, iniziò a portare viveri nei ghetti, a rubare armi e ad avvelenare il cibo dei nazisti. Fiero di non appartenere a nessun partito politico, basava la sua vita esclusivamente sugli ideali di solidarietà e libertà. Con sua moglie, Antonina Żabińska, durante la guerra nascose innumerevoli ebrei in tunnel sotterranei e persino nella sua abitazione, mettendo a rischio la vita di entrambi.
Antonina non si arrese neanche quando Jan fu catturato dai tedeschi per il suo tradimento e, anche da sola, continuò la sua missione con il figlio Ryszard. Delle 300 persone salvate dalla coppia, solamente due morirono mentre tutte le altre riuscirono a sopravvivere. Alla fine della guerra Jan poté riunirsi a sua moglie ed entrambi tornarono alla guida dello zoo.