Kristen Stewart ha fatto il suo debutto dietro la macchina da presa con The Chronology of Water, che dopo il debutto a Cannes ha ottenuto recensioni positive ed è stato recentemente acquistato dalla casa di produzione indipendente The Forge.
Tuttavia, Stewart ha dichiarato a IndieWire che sta già pianificando di girare il suo secondo film nei "prossimi due mesi". Non sono stati rivelati né il titolo né i dettagli della trama, ma è in programma una sessione di riprese a Los Angeles.
"Voglio che questo film sia leggero come l'aria. Non voglio il peso di 'Chronology', che sembra un corpo che ha subito molte sofferenze. Il processo deve essere effimero, e lo sto preparando proprio ora".
Kristen Stewart si dedicherà alla regia a tempo pieno?
L'ex-star di Twilight ha fortemente suggerito che la regia sarà ora al centro della sua attenzione, ammettendo che ci sono "altri 10 film che vorrei girare ieri, cazzo". Probabilmente nei prossimi anni la vedremo meno sullo schermo e più dietro la macchina da presa, dove sembra sempre più determinata a crearsi una solida reputazione.
The Chronology of Water, con Imogen Poots e in uscita nelle sale americane a dicembre, è tratto dal libro di memorie di Lidia Yuknavitch, che ha riscosso grande successo nell'underground hollywoodiano per quasi un decennio. Il film è stato presentato in molti festival autunnali nell'ultimo periodo.
Con ambizioni da autrice, Stewart ha co-sceneggiato il film "con la benedizione di Yuknavitch" e alla fine ha trovato una casa per il film sotto l'egida della Scott Free, la società indipendente di Ridley Scott. The Chronology of Water non ha ancora una data d'uscita nelle sale italiane.
Cosa racconta The Chronology of Water?
Il film racconta la vita di Lidia Yuknavitch, una donna segnata da un'infanzia di violenze e abusi, che tenta di sfuggire al suo passato rifugiandosi nel nuoto agonistico, che diventa per lei simbolo di salvezza e liberazione. Quando però la sua carriera sportiva si interrompe, Lidia cade in uno stato di autodistruzione fatto di droghe, eccessi, relazioni turbolente e sensi di colpa, fino a toccare il fondo con perdita, dipendenza e smarrimento.
Attraverso la scrittura, però, inizia a ricomporre i cocci della sua esistenza: le parole diventano una forma di liberazione, una via per dare voce al trauma e trasformarlo in arte, facendola emergere come donna, madre e autrice autentica.