Kill Bill, Lucy Liu risponde alle critiche: "Il mio personaggio non è stereotipato"

Lucy Liu ha risposto a un articolo su Teen Vogue che ha definito stereotipato il personaggio interpretato in Kill Bill. L'attrice ha dichiarato di non essere d'accordo con l'affermazione

Attraverso The Washington Post, la star di Kill Bill Lucy Liu ha fornito una risposta a India Roby che, nell'articolo Hollywood Played a Role in Hypersexualizing Asian Women pubblicato su Teen Vogue, ha definito stereotipato il personaggio che l'attrice ha interpretato nel film di Quentin Tarantino.

Lucy Liu (O'Ren Ishii) in una scena di Kill Bill: Volume 1
Lucy Liu (O'Ren Ishii) in una scena di Kill Bill: Volume 1

Secondo l'autrice dell'articolo, il leader della Yakuza O-Ren Ishii, portata in scena da Lucy Liu in Kill Bill: Volume 1, aderirebbe allo stereotipo della Dragon Lady Asian, "una donna che", per citare India Roby, "usa la sua sessualità come uno strumento attraverso cui manipolare e minacciare il genere maschile". Lucy Liu, però, si è dichiarata in disaccordo e ha chiesto: "In Kill Bill sono presenti altri tre personaggi molto simili, interpretati da Uma Thurman, Vivica A. Fox e Daryl Hannah. Perché soltanto la mia O-Ren Ishii aderirebbe allo stereotipo della Dragon Lady Asian?".

Nella sua risposta nei confronti di India Roby, Lucy Liu ha continuato: "Io credo di essere stata definita in questo modo perché sono asiatica, a differenza delle altre attrici. Non so cos'altro fare. Se non posso interpretare determinati ruoli perché gli americani mi vedono sempre come l'Altro e se non voglio recitare nei panni di personaggi tipicamente asiatici perché rafforzano gli stereotipi, credo di iniziare a capire cosa si prova ad essere confinati all'interno di una sorta di scatola".

L'uomo con i pugni di ferro: Lucy Liu nei panni di Madame Blossom
L'uomo con i pugni di ferro: Lucy Liu nei panni di Madame Blossom

Infine, Lucy Liu ha concluso: "Mi sento fortunata ad aver dato una mano alla rappresentazione di attrici e attori asiatici nei film hollywoodiani. Questo è uno dei motivi per cui sono particolarmente legata a Charlie's Angels. Ancora c'è molto da fare, non è semplice cambiare le cose in un colpo solo. I progressi in questo Paese non sono lineari e dobbiamo riuscire a capovolgere più di duecento anni di rappresentazione errata".