Keanu Reeves, il suo fumetto BRZRKR diventerà un anime su Netflix

Il fumetto BRZRKR, creato da Keanu Reeves con Matt Kindt, diventa un anime prodotto da Netflix e realizzato dallo studio Production I.G. Un progetto viscerale, cupo e profondamente legato all'attore, destinato a precedere l'adattamento live-action.

Una scena con Keanu Reeves

Keanu Reeves ha attraversato saghe epocali, ma poche lo rappresentano davvero quanto BRZRKR, opera che porta letteralmente il suo volto e la sua visione. Ora la storia dell'immortale guerriero B si prepara a rinascere come anime grazie allo stesso studio che ha realizzato Kaiju No.8, in un medium che l'attore ama e coltiva da anni.

BRZRKR: dal fumetto al grande salto nell'anime

Il progetto che Keanu Reeves considera più suo - BRZRKR, pubblicato da Boom! Studios dal 2021 - è finalmente pronto a cambiare pelle. Nato come fumetto grazie a un Kickstarter capace di raccogliere oltre un milione di dollari, il titolo ha imposto il suo protagonista, B, come una figura a metà tra mito primordiale e tormento moderno: un guerriero dotato di forza sovrumana, immortalità e un'innata fame di battaglia, modellato esplicitamente sulle fattezze dell'attore. Alla sceneggiatura Reeves e Matt Kindt, ai disegni Ron Garney: un trio che ha trasformato BRZRKR in uno dei fenomeni più discussi dell'editoria indie statunitense.

Netflix, fiutando il potenziale, aveva annunciato già nel 2021 una trasposizione live-action, sempre con Reeves nei panni del protagonista. Ma a prendere il largo per primo sarà proprio l'anime, composto da due stagioni e affidato a Production I.G, studio celebre per opere come FLCL e Kaiju No. 8. Il progetto vedrà Reeves tornare anche in cabina di doppiaggio, dettaglio che lo lega ulteriormente a un personaggio che, nella finzione, desidera solo una cosa: capire la verità sulla propria origine e trovare un modo per morire.

La serie animata - definita "perfetta per il medium" dagli addetti ai lavori - promette di abbracciare il lato più crudo e istintuale dell'opera, recuperando il gusto per l'eccesso sanguigno tipico degli OAV anni '80 e '90. Un terreno ideale per un'antieroe nato dal cosmo e cresciuto in un mondo che non può contenerlo.

Nel frattempo, la saga ha continuato a espandersi: romanzi, spin-off, collaborazioni con autori come China Miéville o Jason Aaron. BRZRKR, insomma, è molto più di un progetto collaterale: è l'universo narrativo che Reeves ha deciso di abitare in prima persona.

Il lungo rapporto tra Keanu Reeves e l'animazione giapponese

L'arrivo di BRZRKR nel mondo degli anime non è affatto un salto nel vuoto: il legame di Keanu Reeves con l'animazione nipponica è più profondo e antico di quanto molti ricordino. Già nel 2003, con The Animatrix, l'attore aveva prestato la voce a Neo in Kid's Story, uno degli episodi più sperimentali della raccolta ispirata alla saga delle Wachowski. Sebbene il personaggio comparisse "solo come un'ombra", Reeves volle comunque interpretarlo, in un'epoca in cui il coinvolgimento delle star hollywoodiane negli anime non era affatto comune.

La dimensione animata ha poi sfiorato più volte la sua carriera, anche senza una presenza diretta. Il videogame Cyberpunk 2077, che lo trasformò nel carismatico Johnny Silverhand, diede vita all'acclamato Cyberpunk: Edgerunners, anime che però non lo vide coinvolto e che relegò il suo personaggio a fugaci apparizioni. Eppure, quella serie contribuì a riabilitare l'immaginario cyberpunk per un'intera generazione, dimostrando come l'anime possa amplificare mondi narrativi che in altre forme faticano a trovare spazio.

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Ora Reeves torna in prima linea in un momento in cui anche un'altra delle sue saghe più amate - quella di John Wick - è destinata a un adattamento animato. Un percorso naturale, dichiarato dallo stesso attore e dal regista Chad Stahelski, che hanno più volte riconosciuto il debito stilistico dei film verso l'animazione giapponese. Stahelski, tra l'altro, è entrato a pieno titolo nel settore partecipando al progetto Lazarus nel 2025.

BRZRKR, però, rappresenta un unicum: non è un franchise a cui ha prestato il volto, ma un'opera che ha contribuito a plasmare. Il fatto che B gli assomigli non è una scelta estetica, ma un atto creativo. E l'anime, che non ha ancora una data ufficiale di uscita, viene percepito come il mezzo più adatto per liberare la violenza primordiale e il dolore esistenziale del personaggio.