Joker: confermata una teoria sul finale del film?

Un fan di Joker ha scovato un indizio che confermerebbe una teoria legata al numero 11:11 e al finale del film con Joaquin Phoenix: è tutto nell'immaginazione di Arthur Fleck?

Joker Ulro Joaquin Phoenix
Joker: l'urlo di Joaquin Phoenix

Un fan di Joker ha scovato un indizio che confermerebbe una teoria legata al finale del film. Sin dall'uscita lo scorso ottobre è stato ipotizzato che quello che vediamo, in particolare per quanto riguarda la rivolta contro i potenti di Gotham City, sia in realtà il frutto dell'immaginazione di Arthur Fleck, il quale comincia a perdere sempre di più il senno dopo che gli negano l'accesso ai medicinali ma aveva problemi già da prima (basti pensare al suo rapporto con la vicina di casa, che scopriamo essere un'allucinazione).

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Adesso che Joker è disponibile in Blu-ray, i fan hanno la possibilità di esaminarlo inquadratura per inquadratura alla ricerca di significati nascosti, e uno di questi appassionati ha fatto una scoperta interessante, condivisa su Reddit: quando Arthur (Joaquin Phoenix) spiega all'assistente sociale che è stato precedentemente ricoverato in un ospedale psichiatrico, vediamo di sfuggita un'inquadratura dove lui sembra indossare una camicia di forza e sbatte la testa contro una porta. In entrambi i casi, l'orologio sul muro segna la stessa ora, ossia le 11.11, numero tradizionalmente associato all'esprimere un desiderio. Nei commenti al post su Reddit, un altro utente ha poi fatto notare che tutti gli orologi presenti nel film mostrano quell'ora, il che potrebbe effettivamente suggerire che tutto ciò che abbiamo visto sia il frutto della mente malata di Arthur.

Il regista Todd Phillips ha più volte affermato che il contenuto del film è volutamente ambiguo e aperto a diverse interpretazioni, e in linea con la natura del Joker che nei fumetti non ha un'origine definitiva. Senza confermare o smentire le teorie sulla scena finale, ha svelato solo un dettaglio importante in un'intervista concessa al Los Angeles Times qualche mese fa: gli ultimi istanti del film sono l'unico momento in cui Arthur ride spontaneamente e sinceramente, mentre prima era o un effetto collaterale dei suoi problemi psichici o un tentativo di adeguarsi all'ambiente circostante.