Nella sua ultima intervista concessa a Rolling Stone Johnny Depp si racconta a ruota libera tra problemi finanziari e spese compulsive, l'abuso di stupefacenti e alcool, ma c'è spazio anche per i rapporti affettivi, da quelli più "instabili" - come quello per sua madre, "la persona più meschina che abbia mai incontrato" - a quelli più profondi. Si parla di amicizie storiche come quella con lo scrittore Hunter S. Thompson ma anche di River Phoenix, scomparso in circostanze tragiche nei primi anni '90 e al quale Depp dedica pochissime, dolorose parole.
Parlando del Viper Room - il club da lui acquistato all'epoca e che ha ospitato le performance di numerosi musicisti rock - Depp ha ricordato la morte di Phoenix che avvenne proprio fuori al locale, a causa di un'overdose. Secondo alcune ipotesi fu proprio Depp a consegnare a Phoenix la dose fatale e la star dei Pirati dei Caraibi ha sofferto molto per queste illazioni sulla morte di colui che era uno dei suoi più cari amici. "Provate a immaginare cosa voglia dire vivere con questo senso di colpa". - ha detto nell'intervista.
Leggi anche: Gioventù bruciata: da River Phoenix a Heath Ledger, le vite spezzate di Hollywood
La notte del 31 ottobre 1993 Phoenix collassò all'ingresso del Viper Room proprio davanti a sua sorella Rain e suo fratello Joaquin Phoenix. Per anni, nel giorno di Halloween, Depp ha tenuto il locale chiuso in segno di rispetto nei confronti della star di Belli e dannati.