John Travolta ha riflettuto sul valore personale del dolore e sulla sua esistenza dopo la morte di sua moglie, Kelly Preston in una lunga intervista concessa a Esquire Mexico. L'attore ha spiegato anche cosa si potrebbe fare per aiutare una persona che sta vivendo un lutto importante.
Le dichiarazioni rilasciate da John Travolta sono toccanti perché offrono al lettore la possibilità di conoscere l'uomo dietro l'attore. A proposito della morte di sua moglie, Kelly Preston, venuta a mancare all'età di 57 anni poco meno di un anno fa, Travolta ha raccontato: "Ho capito che il lutto è un percorso intimo e doloroso. Il dolore non è un concetto comune, ognuno lo prova a modo suo ed è necessario imboccare un sentiero che possa essere lenitivo e condurre alla guarigione".
Continuando a riflettere sulla morte di sua moglie, John Travolta ha dichiarato: "La cosa più importante che si possa fare per aiutare una persona che è rimasta vittima di un lutto è lasciarla libera di vivere la sua vita e di compiere il suo percorso perché il viaggio di una persona è diverso da quello di tutte le altre. Immagina di essere al funerale di qualcuno che hai amato. Tutti quanti si avvicinano a te e ti dimostrano il loro dolore al punto tale da soffocare il tuo. A volte, è bello aiutare in modo diverso. Non serve caricare la nave con tutto questo dolore. Il dolore si prova da soli...Non puoi immaginare quante persone siano venute da me e abbiano dimostrato la loro sofferenza. A un certo punto non sapevo più cosa fare e come comportarmi. Mi sono sentito sopraffatto".
John Travolta ha vissuto il suo lutto in privato insieme alla figlia Ella di 21 anni e al figlio Ben di 10 anni. Travolta e Kelly Preston hanno anche un altro figlio, Jett, morto all'età di 16 anni nel 2009. John Travolta ha annunciato la morte della moglie con un post su Instagram nel luglio 2020. Infine, l'attore ha descritto il suo ultimo periodo e ha parlato della sua eredità: "La fama mi ha preparato al 2020. Essere famoso è un po' come vivere in una sorta di bolla. Quindi, questo periodo strano in cui stiamo vivendo non mi colpisce particolarmente. Per il resto, ognuno di noi crea una sua eredità, fatta dalle persone che abbiamo amato e da cui siamo stati ricambiati. La vita è un viaggio e un movimento che tutti possono interpretare a loro modo. Le persone che incontriamo danno vita alla nostra eredità".