Nel primo The Terminator, James Cameron appare in un cameo... ma solo come voce. Il regista interpreta il gestore del Tiki Motel, dove Sarah e Kyle trovano rifugio. Un'apparizione fantasma che segna l'inizio di una tradizione: vocali, invisibili, ma sempre presenti, i suoi camei sono piccole firme lasciate nei luoghi più impensabili della sua filmografia.
James Cameron: un motel, una voce, un regista nascosto
Nel mondo del cinema, c'è chi si mostra e chi preferisce sussurrare. James Cameron appartiene decisamente alla seconda categoria. Tra i fan più attenti, è ormai risaputo che il regista canadese ami infilarsi di soppiatto nei propri film, ma il suo primo cameo in Terminator ha un che di insolito: niente volto, solo voce. Succede in una delle sequenze più tese del film, quando Sarah Connor (interpretata da Linda Hamilton) e Kyle Reese (Michael Biehn) si rifugiano in un motel dopo l'attacco del Terminator. Il luogo è il malfamato Tiki Motel, e quella che sentiamo, al momento del check-in, è proprio la voce di Cameron, che interpreta il gestore dietro al bancone. Un'apparizione fugace e non accreditata, ma che - a ben ascoltare - segna l'inizio di un gioco silenzioso che il regista porterà avanti per tutta la carriera.

Non si tratta solo di un capriccio d'autore, ma quasi di una firma invisibile. Cameron ha poi replicato il trucco in altri suoi film: da Aliens a Titanic, passando per The Abyss e True Lies, fino ad arrivare agli epici Avatar. Ma forse l'episodio più emblematico resta in Terminator 2, dove il regista presta le proprie urla al T-1000 nella celebre scena in cui il cyborg si liquefa nel metallo incandescente. Una scelta volutamente invisibile, eppure piena di significato.
C'è chi ama pensare che questi piccoli inserti siano una sorta di enigma lanciato ai fan, un modo per premiare i più attenti. Ma non è escluso che si tratti anche - molto più prosaicamente - di soluzioni pratiche. In un set dove il tempo è denaro e gli imprevisti sono all'ordine del giorno, non sorprenderebbe scoprire che Cameron abbia prestato la voce al gestore del motel semplicemente perché l'attore previsto non si era presentato. L'importante, in fondo, è girare e non fermarsi.