Stasera alle 21.05 su RAI 2 secondo e ultimo appuntamento con Indietro tutta 30 e l'ode, per rivivere insieme a Renzo Arbore e Nino Frassica le emozioni, le risate e i tormentoni di uno degli show più amati e leggendari degli anni '80.
A tenere le fila di questo racconto Andrea Delogu e, naturalmente, gli artefici di quel successo Arbore e Frassica: un'occasione per ricordare a chi quella stagione l'ha vissuta - e per raccontare, invece, a chi non c'era - cosa è stato un programma al tempo stesso popolare, nazionale, ma anche ricercato e molto amato dalla critica. Indietro tutta fu capace di incidere sul costume italiano, con i suoi tormentoni e modi di dire. Il programma è stato trasmesso con successo lo scorso dicembre e in quell'occasione Arbore ne spiegò la formula, un po' nostalgica ma non troppo: "Abbiamo messo su una sorta di aula universitaria in cui spieghiamo ai millennial perché quel tipo di umorismo, che tecnicamente risponde al nome di cazzeggio, oggi funziona ancora. D'altronde Indietro Tutta si reggeva sulla satira della TV di allora e, in parte, anche di quella di oggi: quando abbiamo inventato Indietro tutta non volevamo fare un programma di attualità, ma un programma che si conservasse nel tempo."
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Indietro tutta andò in onda dal 1987 al 1988 per un totale di 65 strepitose puntate. Se il precedente programma di Arbore, Quelli della Notte, prendeva in giro i talk show anni '80 e i personaggi più disparati chiamati ad intervenire in studio, Indietro tutta era una satira della TV commerciale di quegli anni, opulenta, dorata e barocca, infarcita di ricchi premi, quiz, gettoni d'oro, ballerine e poi naturalmente gli sponsor.
Cos'è l'uomo senza il cacao? È come il bersagliere senza il bersaglio, è come Gassman senza il gas, è come il Peloponneso senza il pelo, è come il colonnello senza la colonna.
Sponsor del programma, anzi, della trasmissao era il Cacao Meravigliao, un prodotto inesistente, pubblicizzato da coloratissime ballerine brasiliane, che divenne immediatamente richiestissimo. Tra tanti ospiti celebri - tra cui ricordiamo Massimo Troisi e Paolo Villaggio - si muovevano chiassose le Ragazze Coccodè (tra le file delle quali sculettava entusiastico anche il compianto Franco Caracciolo)