Giunge all'undicesima edizione Immagini e Suoni del Mondo Festival del Film Etnomusicale, diretto dall'etnomusicologo Leonardo d'Amico e organizzato dall'associazione Multi Culti in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana. Il festival si tiene dal 14 al 16 settembre, al Cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r), e presenta una selezione di 11 film, con la miglior produzione documentaristica sulle musiche del mondo.
Inaugurazione del festival venerdì 14 settembre (21.00) con un film del grande regista cinese, recentemente scomparso, Wu Tianming: The Song of the Phoenix. Ambientato nel villaggio di Wushuang, nella provincia dello Shaanxi, il film narra la storia di You Tianming, un giovane apprendista dello strumento tradizionale suona. Tianming sogna di formare la sua troupe musicale in una società moderna in cui le antiche tradizioni musicali cinesi sono ormai in declino.
A precedere il film, nel pomeriggio di venerdì 14, (dalle ore16.30) una carrellata di documentari in prima visione italiana: Worth repeating! di Miranda Van der Spek, uno sguardo sulla vita musicale degli Ouldémé in relazione all'attività agricola; A story of Sahel Sounds, di Neopan Kollektiv, un viaggio musicale tra gli artisti emergenti in Niger, e Follow Me Down: Portraits of Louisiana Prison Musicians, di Benjamin Harbert. Quest'ultimo film, girato nel corso di due anni in tre carceri della Louisiana, intreccia interviste e performance di musicisti straordinari, alcuni condannati a vita, alcuni appena sentenziati e uno in uscita. Il risultato è un film musicale dal forte impatto emotivo, in cui i musicisti detenuti si intrattengono nei campi di ocra, suonando R&B o cantando in cori gospel nel cortile del penitenziario.
Sabato 15 settembre (ore16), full immersion nelle musiche del mondo, che prende il via con la proiezione del documentario The Little Princes of Rajasthan, di Aurelie Chauleur; i "Piccoli Principi" sono tre ragazzi cantanti del Rajasthan - Hamid, Anwar e Swaroop - che fanno parte del gruppo Chota Divana. Segue un'eccezionale documentario (prima visione italiana) sull'effetto terapeutico della musica su una comunità di anziani colpita dal morbo di Alzheimer: Alive Inside, di Michael Rossato Bennett. La sessione pomeridiana si concluderà con lo straordinario documentario Ethiopiques - Revolt of the Soul, di Macieck Bochniak che racconta l'ascesa, la caduta e il riscatto di un gruppo di formidabili jazzisti etiopi che negli anni Sessanta hanno dato vita a una vera e propria rivoluzione, non solo musicale. Il flamenco è il leitmotiv dell'ultimo film di Vicente Pérez Herrero, Flamenco de Raiz, (ore 21), un documentario sulle radici antropologiche del flamenco ma anche uno sguardo al sentimento e all'essere flamenco in tutte le sue manifestazioni, sia personali che professionali.
Domenica 16 settembre, la terza ed ultima giornata del festival si aprirà (ore 16.00) con The voice of the Kora, C. Pommier documentario che ripercorre la storia e l'evoluzione della kora, l'arpa-liuto dell'Africa occidentale, strumento privilegiato dei griot. Si prosegue con due biopic: La musica secondo Tom Jobim, di Nelson Pereira e Dora Jobim, ritratto di Tom Jobim, pianista, compositore, interprete, considerato, insieme a João Gilberto, uno degli inventori della bossa nova, e un ritratto di Fela Kuti, musicista e attivista, creatore dell'Afrobeat, nel documentario di Alex Gibney Fela Kuti - Il potere della musica. Ricco di interviste a familiari, fans, persone che lo hanno conosciuto, il film mostra lʼimpegno civile e morale che hanno pervaso la vita e la musica del cantante: dalla protesta, attraverso le canzoni, contro la guerra in Nigeria fino alla sua morte, nel 1997 a causa dell'Aids.
La rassegna si concluderà domenica 16, ore 21, con la proiezione del docufiction Vita di Marzouk di Ernesto Pagano. Dopo 20 anni in Italia e la nascita di due bambini, il matrimonio di Marzouk con Elvira sta andando a pezzi. Un'estate, Marzouk parte da solo con i bimbi nella sua città natale, Tebourba, in Tunisia. Mentre i figli si immergono entusiasti nella cultura del loro papà, Marzouk, dopo tanti anni in esilio, sperimenta un nuovo senso di estraniamento dalla sua terra.
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