Il trono di spade e le incertezze degli inizi

Durante un'intervista con Entertainment Weekly, il presidente della HBO Michael Lombardi racconta cosa lo convinse a dare l'ok allo sviluppo del serial.

In questi giorni non si può accedere al web senza imbattersi in qualche articolo dedicato a Il trono di spade: recensioni sul finale della terza stagione, record di download pirata frantumati, fan ancora in fase di negazione per le Nozze Rosse e più di recente dubbi incipienti sul futuro del serial e della saga letteraria, che potrebbe avere problemi di adattamento per quanto riguarda il ritmo romanzi/sceneggiature, oltre al fatto che gli attori bambini stanno crescendo molto in fretta. Insomma Il trono di spade è una delle serie più amate, seguite, osannate che siano mai state create, ma pochi sono a conoscenza del fatto che in realtà l'esistenza di questa fantasy series è dovuto a una mera coincidenza. O quasi.

Durante un'intervista con Entertainment Weekly, il presidente della HBO Michael Lombardi ha infatti svelato qual è stato il particolare, la molla che ha fatto scattare la sua decisione di veder realizzato lo show. Quando David Benioff e D.B. Weiss (co-autori) presentarono la sceneggiatura per il pilot nel 2008, la HBO si trovò di fronte a una scelta difficile poiché la programmazione del canale non aveva mai incorporato elementi fantasy così smaccati (True Blood era considerato più horror/drama che un fantasy), inoltre la HBO fonda la sua reputazione su prodotti di altissima qualità: creare una serie che non ne fosse all'altezza era fuori discussione. Ma come fare a competere con le produzioni cinematografiche del genere a cui il pubblico ormai è abituato? "Avevamo davanti lo script del pilot, qualcosa di incredibilmente ambizioso che stavamo finanziando e allo stesso tempo ci grattavamo il capo per decidere se andare avanti" dice Lombardo. "Cercavamo di capire che tipo di sfide ci saremmo ritrovati ad affrontare, dal punto di vista della produzione. Sapevamo che avrebbe dovuto reggere il confronto con le pellicole del grande schermo, ma ovviamente il nostro budget era limitato".

Con la testa ronzante di questi pensieri, Lombardo decise di schiarirsi le idee andando in palestra, senza sapere che Benioff e Weiss erano clienti dello stesso complesso sportivo: "Vedo Dan (Weiss) su una delle cyclette. Stava leggendo una copia bistrattata del primo romanzo de Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Molti passaggi erano evidenziati e sottolineati. Lui non si era accorto che ero lì - me ne stavo in disparte - e ricordo che ho pensato '_dobbiamo trovare un modo per farlo. Questi ragazzi sono letteralmente avviluppati in questo universo fantastico' Avere uno scorcio nella vita privata di Dan, osservarlo nella quiete di quel momento e sapere che questo è quello che amava fare nel suo tempo libero... è stato come avere la conferma su quello che mi aspettavo da lui ed è stato il motivo che mi ha spinto ad andare avanti con il progetto_".
Morale: ringraziamo caldamente gli allineamenti planetari che sono stati artefici di questa coincidenza cosmica. Forse senza questo piccolo dettaglio non avremmo mai visto Peter Dinklage nel ruolo di Tyrion Lannister, una possibilità oggi assolutamente inconcepibile.