Dopo il successo stratosferico de La casa di carta, Álex Pina ha deciso di cavalcare i timori globali per via dei venti di guerra che si diffondono da oriente a occidente confezionando una nuova serie tv per Netflix intitolata Il rifugio atomico. Lo show in otto episodi, approdato in streaming il 19 settembre, è schizzato in vetta alle classifiche di ascolti pur essendo stato accolto con scarsi entusiasmi dalla critica, ma il tema trattato sembra solleticare gli appetiti del grande pubblico.
La premessa è semplice. Con una guerra nucleare imminente, un miliardario fa uscire suo figlio di prigione, ma l'intera famiglia è costretta a rifugiarsi in un carcere molto più lussuoso e insidioso. Costretti a convivere con altre élite che possono permettersi di sopravvivere alla fine del mondo in un bunker sotterraneo, le tensioni aumentano man mano che vecchi segreti di famiglia vengono a galla e rivalità decennali iniziano a esplodere.

I personaggi e gli interpreti
Creata da Álex Pina ed Esther Martínez Lobato, Il rifugio atomico è una serie thriller che esamina le conseguenze dell'eccesso di ricchezza concentrato in poche mani. Fanno parte del cast veterani spagnoli quali Miren Ibarguren, Joaquín Furriel e Natalia Verbeke a fianco di giovani leve. Ecco di seguito i personaggi principali:
Pau Simon: Max Miren Ibarguren: Minerva Alícia Falcó: Asia Joaquín Furriel: Guillermo Carlos Santos: Rafa Natalia Verbeke: Frida Montse Guallar: Victoria
Che cosa accade nella serie spagnola?

Come analizzato nella nostra recensione de Il rifugio atomico, Max (Pau Simon), rampollo di una ricchissima famiglia, ha una migliore amica d'infanzia altrettanto ricca che si è trasformata in un primo amore, una lettera di ammissione a una prestigiosa università e un futuro radioso davanti a sé. Finché una sera, Max ha un incidente d'auto in cui muore la sua ragazza. Nonostante i soldi di famiglia, il ragazzo finisce in carcere. Improvvisamente, tre anni dopo la sua condanna, suo padre Rafa (Carlos Santos) lo libera dall'ergastolo e gli mostra cosa sta succedendo nel mondo, sull'rolo di una apocalisse nucleare.

Rafa implora il figlio di seguirlo nel Kimera Underground Park, un lussuoso rifugio antiatomico con spazio sufficiente per 45 famiglie, prima che accada l'inimmaginabile. Max non è convinto finché Rafa non gli dice che anche la famiglia della sua ragazza - la sorella Asia (Alicia Falcó) e il padre Guillermo (Joaquín Furriel) - saranno lì. L'opportunità di scusarsi con Guillermo e di fare ammenda con Asia, e allo stesso tempo di riunirsi con la madre e la nonna, spinge Max ad accettare un posto nel bunker. Ma quello che avrebbe dovuto essere un isolamento di alcune settimane per la loro sicurezza, mentre l'agitazione geopolitica si placava, si trasforma nello scenario peggiore. Mentre le due famiglie cercano di superare le tensioni, vengono sganciate bombe nucleari e le élite più ricche della Spagna assistono con orrore alla distruzione del mondo di superficie. La loro sopravvivenza ora dipende da Minerva (Miren Ibarguren), la misteriosa donna che gestisce Kimera, e dalle inaspettate alleanze che si formano nella tragedia.

Alla scoperta delle location della serie tv
La serie è girata in Spagna ed è ambientata in un bunker sotterraneo costruito 300 metri sotto un lago. Tutti i segreti delle vere location sono stati svelati durante la nostra set visit de Il rifugio atomico che ci ha portato a Madrid, per la precisione a Colmenar Viejo, dove è stato interamente ricostruito il bunker in studio riutilizzato alcuni set de La casa di carta e Sky Rojo, tra cui la fabbrica della zecca, il museo e l'ufficio di Romeo, unendoli e ricreando completamente un nuovo ambiente che potesse essere credibile come bunker di lusso.
"Abbiamo iniziato con un genere, poi abbiamo continuato a cambiare, come in una matrioska. È completamente diverso da qualsiasi cosa abbiamo fatto in precedenza", ha spiegato il creatore Álex Pina. "La serie fa riferimento all'attuale situazione geopolitica, ma è più incentrata sul viaggio dei personaggi, è più un viaggio emotivo. In un certo senso, va oltre La casa di carta. Intrappolati nel bunker, i personaggi perdono la speranza. Non resta loro altro che togliersi la maschera ed essere se stessi".