Prima di iniziare le riprese de Il Postino, disponibile da oggi in streaming su Disney Plus, Massimo Troisi era stato operato negli States dallo stesso chirurgo che lo aveva sottoposto ad un intervento simile anni prima, purtroppo l'operazione non ebbe l'esito sperato e le sue condizioni di salute si fecero sempre più precarie, tanto che si rese necessario un trapianto cardiaco.
L'attore però voleva portare avanti le riprese de Il postino, il film tratto dal libro Ardiente Paciencia, dello scrittore cileno Antonio Skármeta che gli era stato regalato dalla sua fidanzata Natalie Caldonazzo e di cui aveva acquistato i diritti. Troisi sapeva di non poter dirigere ed interpretare il film, per questo chiamò dietro la macchina da presa Michael Radford, con cui aveva stretto una bella amicizia nel corso degli anni. Radford, Troisi e Furio Scarpelli scrissero la sceneggiatura a Los Angeles, e fu proprio in quei giorni che Massimo ritornò dal chirurgo De Beckey per farsi operare. Come abbiamo detto l'intervento andò male, l'attore rischiò di morire sotto i ferri e fu inserito in una lista per il trapianto cardiaco.
Nell'autunno del 1993 iniziarono le riprese de Il postino, il suo testamento cinematografico. La troupe si spostò da Pantelleria a Salina per poi arrivare a concludere le riprese a Procida. Parlando dell'isola del golfo di Napoli Massimo disse: "_Procida è in grado di suscitare "le emozioni giuste attraverso i suoi posti e la sua gente"._ Durante le riprese le condizioni di Massimo Troisi peggiorarono a vista d'occhio. L'attore era talmente affaticato che in alcune scene fu sostituito da una controfigura. Massimo considerava Il Postino parte della sua vita, e come segno di ringraziamento verso i Procidani decise che l'anteprima del film si sarebbe tenuta in un cinema dell'isola, ma purtroppo non poté parteciparvi a causa dell'arresto cardiaco che il 4 giugno del 1994 ci portò via uno degli attori e registi più amati. Per il postino Massimo Troisi ottenne la nomination agli Oscar come migliore attore protagonista. Il film ebbe cinque nomination vincendo l'Oscar per la colonna sonora scritta da Luis Bacalov.