Adrien Brody, su richiesta di Roman Polański, regista de Il pianista, si esercitò con il pianoforte per quattro ore al giorno fino a quando non diventò capace di suonare Chopin alla perfezione senza dover ricorrere all'utilizzo di una controfigura, ma questo non è tutto: l'attore decise di fare anche molti sacrifici personali come vendere la sua casa e la sua auto.
Brody sentiva che l'unico modo per interpretare autenticamente un uomo che aveva perso tutto era spogliarsi di ogni cosa, di tutto ciò che possedeva ed è precisamente quello che ha fatto, lasciando la sua ragazza e rinunciando praticamente a tutto il resto.
"Ho rinunciato al mio appartamento, ho venduto la mia macchina, ho staccato i telefoni e me ne sono andato", ha detto l'attore durante un'intervista della BBC nel 2003. "Ho preso due valigie, la mia tastiera portatile e mi sono trasferito in Europa".
Preparandosi per il ruolo Brody perse 13 chili al fine di interpretare al meglio Władysław Szpilman, mangiando solo due uova sode a colazione, un po' di pollo a pranzo e una piccola quantità di pesce o pollo con verdure al vapore per cena per un periodo di sei settimane. Arrivò a pesare 59 chili divenendo pericolosamente sottopeso considerata la sua altezza: quasi due metri.
"La fame ti scava un vuoto dentro che non avevo sperimentato. Non avrei potuto recitare così senza conoscere quello stato di deprivazione. Ho sperimentato la perdita, ho sperimentato la tristezza nella mia vita, ma non conoscevo la disperazione che deriva dalla fame". Ha spiegato l'attore.
Brody ha concluso l'intervista dichiarando: "Sono stato depresso per un anno dopo la fine delle riprese e io non ne soffro solitamente. Non era solo depressione, era un lutto. Ero molto turbato da quello che ho abbracciato recitando in quel film e dalla consapevolezza che avevo acquisito."