Al Pacino, durante una recente intervista del New York Times, è tornato a parlare della fama ottenuta grazie a Il Padrino, la leggendaria pellicola di Francis Ford Coppola che si avvicina sempre più a compiere cinquant'anni dal suo debutto nelle sale cinematografiche.
"Sono qui perché ho fatto 'Il Padrino', dovete sapere che per un attore è come vincere la lotteria", ha spiegato Pacino, che all'epoca aveva recitato soltanto in un film oltre che a teatro. "E' difficile spiegare nel mondo di oggi chi ero allora e l'effetto fulmine che la pellicola ebbe su di me."
"Fu come se all'improvviso venisse sollevato un velo e io fossi finito sotto gli occhi di tutti." Ha continuato la leggenda del cinema. "Ovviamente c'erano altri nel film, ma 'Il Padrino' mi diede una nuova identità e devo confessare che questo fu molto difficile da affrontare per me".
Al Pacino, a proposito della straordinaria dedizione di Francis Ford Coppola, ha raccontato: "Una sera, tornando a casa, lì seduto per terra trovai Coppola che piangeva come un bambino. Piangeva profusamente. Andai da lui e gli dissi: 'Francis, cosa c'è che non va? Che è successo?' E lui rispose: 'Non mi daranno un'altra possibilità'. Si riferiva al fatto che non gli avrebbero permesso di filmare la scena di nuovo, nel modo che voleva lui. Fu in quel momento che capii che sarebbe stato un buon film, lo capii della sua passione."