Il mostro di Firenze: la storia, gli omicidi e il presunto assassino

La notte del 21 agosto del 1968 Il mostro di Firenze utilizzò per la prima volta l'arma con la quale nei successivi 17 anni vennero commessi altri sette duplici omicidi.

Il mostro di Firenze è una definizione che viene usata in riferimento all'artefice di una serie di duplici omicidi avvenuti fra il 1974 e il 1985 nella provincia del capoluogo toscano: ripercorriamo insieme la storia degli omicidi fino ad arrivare al presunto assassino.

La vicenda ebbe molto risalto mediatico, in quanto per la prima volta ebbero luogo ben 8 omicidi seriali in Italia, ed in seguito fu riconosciuta come una delle più sanguinose del Paese: la notte del 21 agosto 1968, gli amanti Antonio Lo Bianco e Barbara Locci furono assassinati mentre si erano appartati in macchina e sei anni dopo, il 14 settembre 1974, fu la volta dei due fidanzati Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini.

Tra il 1981 e il 1982 il mostro colpì ancora, uccidendo altre tre coppie con la stessa arma: una Beretta calibro 22. Nel settembre del 1983 furono assassinati Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rusch e il 29 luglio dell'anno seguente ebbe luogo il settimo omicidio, quello di Claudio Stefanacci e Pia Rontini. L'ultimo delitto, verificatosi nel 1985, fu quello di due giovani francesi, Jean-Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot.

Nel 2000 l'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti compagni di merende Mario Vanni, Giancarlo Lotti e Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli e poi assolto in appello.

Pacciani è morto d'infarto prima di poter affrontare il nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996, Lotti invece è stato condannato a 26 anni e Mario Vanni all'ergastolo. Ad oggi tutti e tre "i compagni di merende" sono deceduti.