Il giudice meschino è film del 2014 scritto da Gianfranco De Cataldo, basato sull'omonimo romanzo di Mimmo Gangemi, e diretto da Carlo Carlei. La pellicola non è basata su una storia vera ma narra la vita di Alberto Lenzi, pubblico ministero di Reggio Calabria cinico, indolente e disilluso che, sconvolto dall'uccisione in un agguato di un amico e collega, ritrova la forza interiore per lottare al servizio della giustizia e della verità.
Pur non essendo tratto da una storia vera, il film è comunque ispirato a fatti di cronaca autentici anche se non a persone realmente esistite. La pellicola cerca di essere un omaggio agli sforzi delle Forze dell'Ordine e degli uomini e delle donne impegnati ogni giorno nella lotta alla criminalità organizzata.
Il regista Carlo Carlei, a proposito di questo aspetto, ha dichiarato: "Mi auguro di cuore che l'esempio di tutte le persone oneste, di magistrati e uomini delle forze dell'ordine che ogni giorno si impegnano a fare il proprio dovere, faccia da sprone e rappresenti una fortissima motivazione perché le nuove generazioni si riapproprino di un senso civico che li faccia difendere ad ogni costo la terra in cui vivono."
Trama
Alberto Lenzi, interpretato da Luca Zingaretti, pubblico ministero alla procura di Reggio Calabria, ha una brutta fama: pigro, indolente, troppo amante della vita per perdere tempo con il lavoro. Un evento terribile sconvolge la sua vita: Giorgio Maremmi, collega magistrato e amico carissimo, viene ucciso in un agguato. Per Alberto questo rappresenta un catalizzatore, un punto di rottura: si rimbocca le maniche e si getta a capofitto nel lavoro.