Va in onda questa sera su Rai 1 il secondo appuntamento con Il Conte di Montecristo, la serie tratta dal celebre romanzo di Alexandre Dumas. La figura misteriosa del Conte di Montecristo tiene i lettori incollati alle pagine da quasi due secoli, sin dalla sua pubblicazione iniziata nel 1844. Ma Edmond Dantès è esistito davvero? Si tratta di un personaggio vero o di fantasia?
È cosa nota infatti che Dumas si sia ispirato a una storia vera, come da lui stesso dichiarato: una storia di cui era venuto a conoscenza dagli archivi della questura di Parigi. Esistono quindi diversi personaggi considerati la reale ispirazione del romanzo.
Il calzolaio François Picaud
La versione più diffusa è quella secondo cui il Conte di Montecristo sarebbe ispirato François Picaud, calzolaio di Nîmes che alla vigilia delle nozze con una donna di ricca famiglia, viene accusato di essere una spia. Incarcerato ingiustamente, tradito da amici, in prigione incontra un abate che gli lascia in eredità le sue ricchezze. Rilasciato dopo sette anni, Picaud avrebbe dedicato il resto della sua vita alla vendetta, finendo per essere ucciso da uno dei suoi nemici, che lo tiene prigioniero e raccoglie le confidenze.
Poco prima di morire però, l'uomo avrebbe confessato la storia del suo prigioniero Picaud a un abate, padre Madeleine. La vicenda, registrata dall'archivista Jacques Pechet, sarebbe stata in seguito recuperata dallo scrittore Étienne-Léon Lamothe-Langon nel romanzo Il diamante della Vendetta.
Il soldato Gaspard-Antoine Pastorel
Vi è però una seconda versione, in quanto anche la figura di Picaud potrebbe essere stata ispirata da qualcun altro. Gaspard-Antoine Pastorel per la precisione, la cui esistenza è stata accertata. Nato il 9 ottobre a Marsiglia, soldato della Grande Armée, fu arrestato per diserzione: dopo tre anni riuscì ad evadere e, una volta fuori, visse compiendo furti sotto falsa identità.
Alexandre Dumas si è ispirato alla vita di suo padre?
Infine, in un saggio edito in Italia da Newton, nel 2013 si è aggiunta la ricerca del premio Pulitzer Tom Reiss. Intitolato Il Diario Segreto del Conte di Montecristo, il saggio sostiene che l'uomo che ha ispirato sia Edmond Dantès che i tre moschettieri, altri non sarebbe stato che Thomas Alexandre Davy de La Pailleterie, detto "generale Dumas", il padre dello scrittore.
Nato ad Haiti nel 1762, figlio di uno spregiudicato aristocratico, il marchese de la Pailleterie, e di una schiava nera, Marie Cessette, conosciuta da tutti come la "femme du-mas". Ancora ragazzino, Thomas Alexandre viene vednuto dal padre che habisogno di soldi per pagarsi il viaggio di ritorno in patria. Nell'arco di sei mesi però, il marchese lo riscatta dalla schiavitù e lo porta con sé in Francia: qui, all'epoca del crollo della monarchia e del trionfo della rivoluzione francese, cominceranno le avventure del ragazzo, cavaliere mulatto che la storia ha dimenticato.
Ci sono anche altri personaggi realmente esistiti?
Anche gli altri personaggi del romanzo sono ispirati dalla realtà: l'abate Faria altri non è che il sacerdote e filosofo Joseph Custoldi de Faria, nato a Goa in India nel 1755. Dopo la Rivoluzione venne arrestato e trascorse alcuni mesi di prigionia al Castello d'If. Madame De Villeford invece, attinge alla figura di Madame Lafarge, una donna sposata nel 1839 con un fabbro che odia.
Forse è proprio questa connessione tra realtà e finzione uno degli elementi che hanno contribuito al successo de Il Conte di Montecristo, un successo riconfermato anche dalla serie trasmessa da Rai Uno.