Asghar Farhadi, regista de Il cliente, dichiarò che non avrebbe partecipato alla Notte degli Oscar a causa dell'ordine esecutivo di Donald Trump che vietava agli iraniani di entrare negli Stati Uniti. Questo accadde pochi giorni dopo l'annuncio delle nomination agli Oscar: il film di Farhadi era stato incluso tra i cinque candidati come miglior film in lingua straniera.
Quando il Premio oscar fu effettivamente assegnato alla pellicola, Anousheh Ansari, un'ingegnere, imprenditrice ed ex astronauta iraniana naturalizzata statunitense, lo accettò al posto del regista e lesse la sua dichiarazione: "Mi dispiace di non poter essere con voi stasera. Sono assente dalla sala come forma di rispetto nei confronti delle persone del mio paese e di quelle delle altre sei nazioni che sono state offese dalla legge disumana che vieta l'ingresso degli immigrati negli Stati Uniti."
"La divisione del mondo nelle categorie degli Stati Uniti e dei nemici degli USA crea paura, è una giustificazione ingannevole per l'aggressione e la guerra. Queste guerre impediscono la democrazia e i diritti umani nei paesi che, in primis, sono stati vittime di aggressioni." Continuò la Ansari.
La dichiarazione di Farhadi, letta dalla Ansari, si concluse con un monito: "I registi possono girare le loro telecamere al fine di catturare le qualità umane condivise e rompere gli stereotipi di varie nazionalità e religioni. Creano empatia tra noi e gli altri: un'empatia di cui abbiamo davvero bisogno, oggi più che mai."
Il cliente, diretto da Asghar Farhadi, vinse il Prix du scénario e il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes 2016, nonché il premio Oscar come migliore film straniero. Ambientata in Iran la pellicola è liberamente ispirata a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller.