Da venerdì 24 febbraio al Cinema Rosebud di Reggio Emilia, al FilmStudio 7B di Modena e al Cinema Edison di Parma e in contemporanea al festival Visioni Italiane di Bologna, è uscito I giorni della vendemmia, opera prima del giovane regista reggiano Marco Righi, segnalata dai maggiori festival internazionali tra le novità più interessanti della cinematografia indipendente italiana. Prodotto da Ierà di Reggio Emilia, il film è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, della Provincia di Reggio Emilia e del Comune di San Polo d'Enza (per le prossime uscite consultare il sito www.igiornidellavendemmia.it).
Film rivelazione del 42esimo Nashville Film Festival (selezionato tra 2.460 opere in concorso nella Sezione Competitiva New Directors), I giorni della vendemmia è stato invitato a 22 festival internazionali, ottenendo 7 prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio speciale della giuria e il Premio speciale giuria giovani al 6° Rencontres du Cinéma Italien à Grenoble et en Isère, i premi come Miglior Film Giuria Giovani 2011, Miglior Regia 2011 e Miglior Interpretazione Maschile al 62° Valdarno Cinema Fedic, e Miglior Cinematografia 2011 all'11° Milano International Film Awards.
Ispirato alla figura dello scrittore Pier Vittorio Tondelli, con una citazione da Altri Libertini ad aprire la pellicola, e ambientato nella provincia rurale emiliana dei primi anni '80, il film racconta l'educazione sentimentale dell'adolescente Elia (Marco D'Agostin), che vive insieme a un padre (Maurizio Tabani) con una forte inclinazione ideologica al marxismo, una madre molto cattolica, l'anziana nonna e un fratello maggiore Samuele (Gian Marco Tavani), sempre in giro per l'Europa, ex settantasettino ora giornalista musicale.
Oltre ai principali interpreti maschili, D'Agostin, giovane ma già affermato attore di teatro e danzatore veneto qui al suo esordio cinematografico, e Tavani, c'è anche Lavinia Longhi, qui nei panni di Emilia, la ragazza venuta dalla città che sconvolgerà la quotidianità di Elia.
Marco Righi, classe 1983, originario di San Polo d'Enza, dopo gli studi in regia e montaggio si è formato lavorando per cinque anni come editor presso una casa di produzione. Tra i suoi lavori più importanti, Abbasso il Duce (2006) documentario sulla Resistenza tra la provincia reggiana e quella parmense.
Sul set de I giorni della vendemmia ha lavorato una troupe tecnica di giovani professionisti italiani - età media 26 anni - tra cui Alessio Valori (a.i.c.) che firma la fotografia e il modenese Roberto Rabitti (vincitore del Premio Avanti con il cortometraggio di animazione Cadono Mamme al 25° Torino Film Festival) che, oltre a essere stato l'aiuto regista di Righi, ha composto e arrangiato le musiche originali del lungometraggio.
I giorni della vendemmia è il risultato di una produzione cinematografica indipendente e low budget, che non ha ricevuto finanziamenti pubblici e che si è prefissa di valorizzare e mettere in campo forze originali e intraprendenti del territorio emiliano. Girato in soli 14 giorni, il film è "il frutto di un 'alchimia unica e irrepetibile" sottolinea Simona Malagoli, produttrice e fondatrice della casa di produzione Ierà, che dopo anni di esperienza nella produzione di filmati industriali e programmi televisivi, ha voluto scommettere sul progetto cinematografico del giovane cineasta.
Si tratta quindi di una coraggiosa opera prima sia per la regia sia per la produzione, che dopo un lungo percorso produttivo, si prepara ad affrontare un iter distributivo indipendente, forte della credibilità che si è guadagnata attraverso la partecipazione ai numerosi festival internazionali e ai tanti riconoscimenti ottenuti.
Il percorso inizia dall'Emilia Romagna grazie al distributore regionale Seac che ha voluto scommettere sulla capacità di "un piccolo film di qualità capace di emozionare" di ottenere il consenso del pubblico e allargarsi da Reggio Emilia, Modena e Parma in tutte le città emiliane. L'obiettivo della produzione è quello di far notare la pellicola oltre i confini della regione per costruire un percorso distributivo nazionale.
Il film è stato realizzato grazie anche al contributo di MARR, Pasini Reti Metalliche, 3ME e InterPuls; aziende private che hanno creduto nel progetto dei giovani reggiani.