I cannoni di Navarone: l'isola del film esiste davvero?

I cannoni di Navarone è uno dei film di guerra più noti, ma l'isola sulla quale è ambientata la storia esiste davvero o è inventata?

I cannoni di Navarone è noto per essere uno tra i più classici film guerra grazie anche al sontuoso cast all-star e riprende in modo altamente spettacolare uno degli episodi cardine della Seconda Guerra Mondiale avvenuti nel Mediterraneo orientale. La vicenda è, infatti, ambientata in Grecia, precisamente tra le isole del Dodecanneso, all'epoca sotto controllo italiano. Si tratta dello stesso scenario dove Gabriele Salvatores ambienterà sul suo fortunatissimo Mediterraneo che lo portò all'Oscar. Ma se l'isola del film italiano esiste davvero, si tratta di Kastellorizo, diverso è invece il caso de I canoni di Navarone. Perché in questo caso, l'isola non esiste, anche se prende però in prestito luoghi reali.

Gregory Peck I Cannoni Di Navarone
Gregory Peck in una scena de I cannoni di Navarone

I Cannoni di Navarone è stato girato perlopiù nell'isola di Rodi, la più importante del Dodecanneso. Ma non fu l'unica location, parte degli esterni furono infatti girati in Italia nelle isole Tremiti proprio perché molto simili alla Grecia, le riprese finali furono invece girate nell'isola di Tino nel Mar Ligure, in provincia di La Spezia, mentre i famosi cannoni, ancora ben visibili, furono messi addirittura sull'isola di Gorée, di fronte a Dakar, in Senegal. Insomma si tratta di una serie di luoghi diversi che poi sullo schermo diventano la fantomatica Navarone; il cui nome riecheggia quello di Navarino che si trova però nel Peloponneso e fu teatro di una battaglia altrettanto importante per il mondo ellenico: quella che vide la coalizione composta da inglesi, francesi e russi distruggere la flotta turca di Ibrāhīm Pascià durante le guerre di indipendenza greche del 1827.

Anche I cannoni di Navarone, come abbiamo accennato all'inizio, prende spunto da un evento realmente accaduto, quello della battaglia di Lero, avvenuto tra settembre e novembre del 1943 in cui si fronteggiarono il Regio Esercito italiano, che era passato con gli inglesi, e la Wehrmacht di Hitler. Lo scontrò, in cui una parte importante ebbero i fatti successivi all'armistizio dell'8 settembre di quell'anno, finì con una schiacciante vittoria dei tedeschi dopo una stregua difesa da parte dei soldati italiani e inglesi. Il film, diretto da J. Lee Thompson con Gregory Peck, Anthony Quinn, David Niven, Stanley Baker, Irene Papas, Richard Harris e Anthony Quayle, rilegge quei fatti attraverso il romanzo omonimo di Alistair MacLean, il quale ha al centro la piccola isola di Keros che viene attaccata dai tedeschi. L'unico modo per impedirne la conquista è l'invio di navi di rinforzo, un compito tutt'altro che semplice perché la flotta deve passare davanti all'isola di Navarone, dove sono stati posizionati due micidiali cannoni nazisti.

Il film ebbe un successo notevole, tanto da guadagnarsi sette candidature agli Oscar nel 1962, vincendone però solo uno per gli effetti speciali. Ma la memoria del film rimase a lungo, soprattutto nei luoghi in cui fu girato. A Rodi, la baia di Lindos in cui furono ambientate alcune scene oggi è conosciuta proprio come baia di Navarone ed è una delle più famose dell'isola greca. Ma non solo, sulla costa orientale vi è anche un'insenatura nota con il nome di Anthony Quinn Bay. Prende il nome dal famoso attore americano che innamoratosi di questo angolo di costa, decise di comprarlo. Nel 1984, però, la proprietà gli venne confiscata dal governo greco in seguito ad alcune modifiche delle leggi in materia di proprietà privata sui beni d'interesse storico e naturalistico.